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Nov

Housing sociale in legno

Lo studio di sistemi e prodotti di derivazione legnosa, utilizzati per la realizzazione di alcuni interventi di social housing in Europa, offre l’opportunità di conoscere e valutare le caratteristiche prestazionali e le opzioni tecniche proprie di queste nuove tecnologie costruttive e di restituire tali informazioni a supporto dei progettisti e di coloro che si apprestano a operare nel campo dell’edilizia a basso costo. La ricognizione delle sperimentazioni e applicazioni di nuovi sistemi e prodotti nel social housing ha evidenziato alcuni contesti europei in cui il settore della produzione ha innovato il proprio processo produttivo attraverso la corretta gestione delle risorse naturali, favorendo l’uso del legno per far fronte all’emergenza abitativa. I risultati di questa indagine sono un insieme di informazioni tecniche e di indirizzo dirette alle Amministrazioni pubbliche, progettisti, imprenditori e tutti quegli operatori impegnati nella promozione ed attuazione di interventi di housing sociale, attraverso le quali coniugare qualità dell’abitare, economicità, sostenibilità ambientale e sicurezza.

Competitività prestazionale di sistemi e prodotti in legno
Il legno e i prodotti di derivazione legnosa, utilizzati come materiali da costruzione, stanno destando oggi molto interesse nel settore edilizio.
Le soluzioni tecnologiche che prevedono l’impiego di tali prodotti, specie per uso strutturale, sono però molteplici e, soprattutto, poco conosciute anche al progettista che, al fine di utilizzarle nel modo più efficace, deve tener presente prescrizioni normative, potenzialità offerte e schemi operativi di progettazione.
La cultura della progettazione strutturale in legno in Italia è limitata a un ristretto numero di professionisti specializzati, mentre il crescente sviluppo del mercato in questa direzione richiederebbe una maggiore diffusione di specifiche competenze. Molti sono i segnali che indicano che nei prossimi anni anche in Italia, come in altri paesi europei, si assisterà a un notevole impulso nell’uso del legno in edilizia per i vantaggi che esso offre: l’industrializzazione del processo costruttivo limita costi e tempi di realizzazione e la leggerezza del materiale, rispetto al cemento armato e alla muratura, consente, ad esempio, di ridurre l’entità delle azioni sismiche.
Allo stato attuale in Italia vengono realizzati circa tremila edifici in legno l’anno. Questo trend ha trovato riscontro nella emanazione di norme che per la prima volta in Italia regolamentano l’impiego del legno come materiale strutturale (D.M. 14.01.2008 preceduto dal Documento CNR-DT206/2007 Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e il controllo delle strutture in legno) con suggerimenti tecnici per l’uso di tali strutture in zone sismiche e una base normativa per le aziende produttrici che fino a oggi, per la certificazione di prodotti in legno, facevano riferimento a norme appartenenti ad altri paesi europei, con particolare riferimento alle norme DIN tedesche. Diventa quindi interessante indagare le recenti sperimentazioni e le relative applicazioni di tali sistemi e prodotti nell’ambito dell’edilizia sociale in Europa, per fare emergere le peculiarità proprio in un ambito in cui l’esigenza di realizzare edifici sicuri utilizzando sistemi capaci di abbattere costi e tempi di realizzazione a parità di qualità edilizia, rappresenta un insieme di requisiti fondamentali di competitività.
Molti sono gli indicatori prestazionali insiti nei sistemi costruttivi in legno e derivati che soddisfano i fondamenti della ricerca di nuove tecnologie per l’edilizia sociale e che ne confermano la competitività: componenti edilizi a elevato livello di standardizzazione e di integrabilità, semplicità realizzativa, flessibilità funzionale e d’uso, durabilità e manutenibilità appropriate in rapporto alla vita utile dell’edificio, prefabbricazione e assemblaggio a secco per abbattere l’incidenza dei costi della mano d’opera, aumento della produttività e della velocità di avanzamento del cantiere. Inoltre, molti dei sistemi costruttivi in legno favoriscono una razionalizzazione della progettazione tecnologica attraverso l’equilibrio tra il progetto di soluzioni standard e la progettazione esecutiva dell’edificio, incidendo positivamente anche sui costi della progettazione nel suo complesso. Infine, permettono un’organizzazione del cantiere che favorisce la sicurezza e la salute dei lavoratori, basata su un modello in cui prevalgono attività di montaggio e assemblaggio di componenti prefabbricati, secondo una pianificazione organica delle sequenze di lavoro in accordo con le indicazioni della progettazione esecutiva, limitando l’improvvisazione in cantiere e incidendo sulla minimizzazione degli sfridi di materiale.

Applicazioni nell’ambito del housing sociale in Europa
Tale indagine cerca di delineare una sintesi esemplificativa delle caratteristiche costruttive presenti nei diversi sistemi e prodotti analizzati e un conseguente quadro di riferimento delle recenti applicazioni nel comparto dell’edilizia sociale in Europa, articolato in modo da far emergere i punti di forza e gli eventuali punti critici, finalizzato a promuoverne l’impiego anche in Italia.
I risultati di alcune indagini condotte nel settore dell’housing sociale prevedono in Italia una dotazione finanziaria pubblico-privata pari a circa 10 miliardi di euro per realizzare 50.000 nuovi alloggi sociali e soddisfare così la domanda che oggi, solo nella regione Lombardia, è pari al 42,1% dell’edilizia residenziale (Cresme 2010). Molti Paesi (Germania, Nord Europa, Regno Unito, Olanda, Austria, ma anche Turchia, caratterizzata da un rischio sismico molto elevato) hanno rilanciato l’utilizzo del legno, favorendo l’applicazione di tecniche innovative per far fronte al fabbisogno di alloggi destinati a categorie soggette a emergenza abitativa, facendo assumere al binomio costruzioni in legno/sostenibilità anche una valenza economica e produttiva.

In Germania la promozione di alloggi sociali è assoggettata all’obbligo di introdurre misure sostenibili negli interventi proposti, in grado di porre in equilibrio le finalità economiche e sociali con quelle di carattere ambientale. Non a caso proprio in Germania, negli ultimi anni, sono stati sperimentati nuovi sistemi che prevedono la sovrapposizione di pannelli in legno massiccio a strati incrociati (X-lam, Leno) che hanno trovato applicazione nella costruzione di edifici a basso costo di medie dimensioni e bassa densità abitativa, offrendo caratteristiche di resistenza meccanica alle sollecitazioni verticali e alle spinte orizzontali. Tali sistemi prevedono il completamento in cantiere con altri pannelli di finitura e con il sistema di fondazioni utilizzando semplici viti autofilettanti, chiodi, angolari e ancoraggi in acciaio con procedimenti costruttivi a secco. In questa direzione si colloca anche il concorso “Design for Manufacture (DfM)“ lanciato dal Governo britannico nel 2005 allo scopo di stimolare l’offerta di edilizia sociale di elevata qualità a costi di realizzazione contenuti attraverso la razionalizzazione dei sistemi costruttivi.


I risultati di questa iniziativa sono la realizzazione di un primo lotto dimostrativo di 1000 alloggi, certificati secondo la metodologia BREEAM “Eco Home”, utilizzando solo materiali a basso impatto ambientale, con la garanzia di un ciclo di vita utile di almeno 60 anni e con un limite massimo di costo pari a 60.000 sterline. Il bando ammetteva sia soluzioni costruttive tradizionali sia “metodi moderni di costruzione” (MMC) e precisamente sistemi prefabbricati. Di questi alloggi, circa 200 hanno previsto l’uso di sistemi innovativi a pannelli strutturali isolati in legno utilizzati per pareti, solai e copertura (sistema costruttivo Kingspan TEK). (…)

⇒ l’approfondimento (a cura di Teresa Villani) continua sul numero 6 di legnoarchitettura