ONE MAIN OFFICE

Cambridge, MA (USA)
one main - USA
28
Lug

Uffici parametrici

Il rinnovamento degli uffici di un gruppo di investimenti in edifici verdi ed energie rinnovabili, One Main a Boston, affonda le sue radici in due precedenti lavori dei progettisti incaricati, In the Shadow of Ledoux del 1993, una scultura che cerca di unire i concetti di “pubblico” e di “privato” e la Miran Gallery del 2003, un rinnovamento interno di un atelier. In particolare nell’opera scultorea, ispirandosi a due progetti di Claude-Nicolas Ledoux (Maison des Gardes Forestiers e Maison des Bains de la Ville de Chaux), gli architetti hanno dato forma per la prima volta al concetto di “spazio che penetra l’architettura” – e non viceversa – grazie a un oggetto dalla complessa sagoma curvilinea.

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E queste forme curvilinee si ritrovano proprio nella trasformazione degli uffici One Main, dove due superfici “attive”, il piano di calpestio e il soffitto, a partire da una grande colonna defilata si animano e si articolano a seconda della funzione che via via svolgono; il pavimento diventa il desk di ricevimento oppure una panchina o si rialza a sostenere le lunghe e ampie vetrate degli uffici open space e della segreteria; il soffitto si incurva, si dilata, si specchia nelle forme sinuose delle maniglie delle porte, delle scrivanie, si deforma e si svasa nelle grate di aerazione e in corrispondenza degli attacchi delle luci o delle prese.

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Tranne le sedute, ogni oggetto all’interno di questo ampio spazio aperto è realizzato con compensato di abete: scaffali, contenitori dei computer, maniglie, tavoli, scrivanie, panche sono la dimostrazione tangibile di un possibile approccio alla rigenerazione di edifici costruiti alla fine dell’epoca industriale attraverso l’utilizzo di materiali a basso impatto e processi a bassa energia.

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L’idea su cui si fonda il progetto è combinare un materiale sostenibile, qual è il compensato di abete derivante da boschi coltivati in modo sostenibile, con la tecnologia di taglio mediante macchine a controllo numerico (CNC), una prassi ai giorni nostri consolidata, ma che nel 2009 – anno di elaborazione della riqualificazione – era innovativa, soprattutto poiché le informazioni digitali di fresatura sono state fornite al produttore direttamente dagli architetti che hanno sviluppato il progetto in ambiente CAD-CAM.

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In pratica i progettisti sulla base dei loro disegni hanno creato degli algoritmi automatizzati per la generazione dei file di taglio, passando, senza soluzione di continuità, dalla progettazione alla fabbricazione.

Fotografie edificio finito© Anton Grassl

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 23 di legnoarchitettura