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Un esoscheletro di legno e riso

Tiziana Monterisi Architetto
La riqualificazione energetica di un edificio esistente non è mai una progettazione standard poiché ci si trova di fronte a situazioni sempre differenti che richiedono soluzioni studiate ad hoc. Come questa abitazione per la quale, vista l’impossibilità strutturale di sostenere un cappotto esterno, i progettisti hanno ideato un nuovo involucro esterno, separato staticamente da quello esistente e costituito da portali di legno lamellare. Questi ultimi fungono da vera e propria protezione, come un guscio, per la casa accogliendo l’isolamento in ballette di paglia di riso, realizzato in opera per gli elementi verticali e prefabbricato invece per la copertura. Un nuovo modo di coniugare il concetto di “terza pelle” che unisce solo materiali naturali in un edificio che diventa anche una casa attiva, producendo più di quello che richiede.

Rinascere tra pietra e legno

redazione
In un territorio come quello italiano dove l’edilizia soggetta a vincoli paesaggistici e ambientali rappresenta una percentuale discreta del patrimonio costruito, conservare i caratteri tipologici dell’architettura, risanare la struttura esistente e rendere contemporaneo un edificio ultracentenario potrebbe sembrare una prassi consolidata. Tuttavia ogni progetto di recupero necessita di cure particolari e specifiche, sia in fase progettuale che di realizzazione, come la riqualificazione e la conservazione del piccolo fabbricato rurale tutelato, oggetto di questo approfondimento, dove il legno diventa il partner ideale della pietra. I due materiali dialogano continuamente per realizzare una casa di vacanza che, immersa nei boschi, si riappropria di tutte le forme tipologiche e vernacolari dell’architettura montana.

Come le ali di un’aquila

redazione
Possono un dipinto e un mito degli Aborigeni influenzare l’architettura e la struttura di un’edificio? La risposta è affermativa se facciamo riferimento a Bunjil Place, un centro civico e culturale che sorge a Casey, città in grande espansione vicino a Melbourne. Il suo spettacolare atrio di ingresso centrale, attorno al quale si dispongono gli spazi – esplicito riferimento al concetto espresso nel quadro sopra citato –, si caratterizza per un soffitto a griglia lamellare di legno, un reticolo che sembra liquefarsi toccando il pavimento, come la mitologica aquila Bunjil che si appresta a planare a terra distendendo le ali verso l’alto. L’imponente struttura in legno – la prima con questa geometria complessa in Australia – diventa lo spazio della comunità dove si condividono esperienze culturali e artistiche o, semplicemente, si lavora assieme, come hanno fatto gli architetti di FJMT che hanno attivamente collaborato con i committenti, gli strutturisti e i produttori.
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