Il primo cantiere italiano realizzato con elementi modulari in legno di provenienza locale si è chiuso pochi giorni fa a San Secondo di Pinerolo (TO). Si tratta di un edificio su due livelli con copertura piana...
A partire dal piano di appoggio livellato della piastra di fondazione, il reticolo di travi continue viene impermeabilizzato con una guaina bituminosa. Sulla guaina vengono posate delle lastre di vetro cellulare, al fine di isolare la struttura soprastante dall’umidità di risalita.
Sull’elemento di fondazione e seguendo il tracciamento delle pareti portanti, viene fissato un apposito dormiente sagomato per facilitare la posa del primo corso degli elementi modulari. Dormiente e primo corso vengono ancorati alla fondazione con piastre metalliche per impedire lo scorrimento della parete.
Realizzato e assicurato il primo corso alla fondazione, si procede con la posa degli altri elementi modulari fino al raggiungimento della quota utile per l’insufflaggio dell’isolante granulare nelle intercapedini che si sono create in fase di montaggio grazie alla conformazione dei blocchi di legno.
Contemporaneamente al montaggio dei moduli, vengono inseriti alle intersezioni delle pareti e in corrispondenza delle aperture dei montanti verticali che assorbono le forze di trazione nelle pareti, irrigidendo di fatto la struttura in legno. Dopo questa operazione si continua la posa dei blocchi modulari fino al completamento delle pareti.
Completata la struttura del primo piano, si effettua l'isolamento della stessa riempiendo le cavità formate dai blocchi modulari con isolamento granulare, in questo caso sughero bruno granulato. La parete viene successivamente chiusa con un elemento in legno sagomato che si incastra perfettamente con l'ultimo corso dei moduli.
L’ elemento sagomato che chiude le pareti viene fissato mediante viti filettate inserite diagonalmente al piano di posa. Segue la collocazione delle travi di banchina; queste sono configurate per accogliere le travi di primo solaio, sono protette da un telo freno vapore e sono, a loro volta, ancorate con le travi che formeranno la struttura del primo piano.
Fissate la travi del solaio, si procede alla posa dell'assito, su cui si realizzerà il pacchetto pavimento. Al di sopra di questo tavolato, vengono ancorati i dormienti sagomati, come effettuato al piano terra e come previsto dal progetto, su cui si inizieranno a montare gli elementi modulari che formeranno le pareti del secondo piano.
Inizia la costruzione delle pareti del secondo piano mediante posa degli elementi modulari sul dormiente sagomato. Viene utilizzato anche un martello di gomma al fine di incastrare perfettamente i blocchi l’uno sull’altro. Si procede anche all'esecuzione del cappotto esterno in fibra di legno.
Raggiunta la quota utile, si prosegue, come fatto al livello inferiore, a isolare le cavità formate dai blocchi con il sughero bruno granulato. Nelle due fotografie a destra, la chiusura delle spallette delle aperture, che avviene mediante appositi elementi in legno lamellare, e un dettaglio dei montanti già inseriti nel modulo a irrigidimento della struttura.
Raggiunta la quota utile si isolano le cavità dei blocchi modulari con sughero bruno granulato e si chiudono le pareti con l’apposito elemento di chiusura. Successivamente si posano le travi del secondo solaio, anche queste opportunamente sagomate per incastrarsi con le travi di banchina, e su queste viene posato l’assito del solaio.
Completato l’assito, viene posata la barriera impermeabile all’acqua e al vento, opportunamente nastrata. Al di sopra del telo, vengono posizionate le travi “passafuori” e successivamente la coibentazione della copertura. L’isolamento, in pannelli di fibra di legno, viene eseguito a doppio strato sfalsato, con un ulteriore ultimo strato tra travetti in legno.
Dopo la posa dell’isolante, vengono fissati i travetti per la realizzazione della camera di areazione e le assi per la chiusura del pacchetto di copertura. Sul tavolato viene installata la membrana traspirante e impermeabile per proteggere l'involucro dal vento e da eventuali infiltrazioni di acqua e neve. Tutte le giunzioni del telo sono chiuse ermeticamente mediante nastratura.
Terminata la costruzione dell’involucro, il cantiere procede con l’ultimazione delle partizioni interne, con la posa dello schermo freno vapore sul lato caldo delle pareti esterne e con la costruzione delle contropareti, necessarie per il passaggio degli impianti. Il freno vapore, chiuso in ogni giunzione con nastro adesivo PE-acrilico per garantire ermeticità, assicura una bassa diffusione al vapore acqueo proveniente dagli ambienti interni, proteggendo così la struttura.
L’involucro esterno viene completato mediante un rivestimento in doghe di legno di cedro. Esse sono fissate a 45°, l’una all’altra mediante viti, su una sottostruttura costituita da montanti verticali, sempre in legno, posti a loro volta al di sopra del telo di impermeabilizzazione. L’edificio viene ultimato con la sagomatura delle doghe in corrispondenza delle aperture e con la posa dei serramenti, relative cornici e davanzali.