Endless Stair
4
Ago

Endless Stair

Ultimo frutto di una serie di collaborazioni tra il London Design Festival e l’American Hardwood Export Council, Endless Stair è una struttura imponente costituita da 15 rampe di legno incastrate tra di loro allo scopo di dare forma alla scala di Escher, illusione ottica creata dal grafico olandese nel 1960. La scultura, installata all’esterno della Tate Modern tra settembre e ottobre 2013, non incarna solo un’opera architettonica, ma diventa anche un progetto di ricerca per testare una nuova tecnologia del legno, il Cross Laminated Timber realizzato con latifoglie e non con conifere, come comunemente avviene, e il punto di partenza per effettuare la prima analisi scientifica sul ciclo di vita di una struttura in legno.

Realizzata per il London Design Festival nell’autunno del 2013 e collocata all’esterno della Tate Modern, Endless Stair è un’installazione in legno che sembra sfidare le regole della prospettiva proprio come i lavori dell’artista olandese Maurits Escher. La progettazione congiunta di architetti (dRMM Architects) e ingegneri (Arup Engineers), la produzione (in Italia) e l’assemblaggio (in Svizzera) dei componenti lignei hanno dunque reso possibile ciò che rende impossibile le opere di Escher: attraverso semplici rampe di legno che virano a destra e a sinistra, la scala offre al visitatore una serie di percorsi differenti, innalzandosi verso l’alto fino a una piattaforma panoramica affacciata sul Tamigi.

L’opera è frutto di una consolidata collaborazione tra il London Design Festival e l’AHEC (American Hardwood Export Council) e nasce per sperimentare le potenzialità dei pannelli a strati incrociati di legno massiccio (X-lam in italiano o CLT – Cross Laminated Timber – in inglese) realizzati con legno di latifoglia, una realtà in rapida evoluzione. In questo caso è stato utilizzato il tulipwood (tulipier in italiano), latifoglia americana poco costosa. Il progetto si fonda anche sul proposito di portare a compimento un’opera rispettosa dell’ambiente, costruendo elementi standard e non speciali, sprecando la minor quantità possibile di materiale e prevedendo il riuso e la ricollocazione dell’installazione, in parte o nella sua interezza, in altro luogo. Queste lodevoli ambizioni sono state sostenute da una valutazione del ciclo di vita del materiale (LCA, Life Cycle Assessment) realizzato sulla Endless Stair da PE International (USA), leader nei processi LCA, e tutt’ora in corso su altri materiali dell’AHEC.

Collaborare per raggiungere un unico obiettivo
Collaborazione, immaginazione architettonica, esperienza ingegneristica, curiosità e amore per il legno sono stati gli ingredienti che hanno consentito di riunire una serie di differenti figure professionali con uno scopo comune: creare un’installazione per il London Design Festival. Il percorso ebbe inizio quando David Venables, Direttore europeo dell’AHEC, contattò per la realizzazione del progetto lo studio londinese de Rijke Marsh Morgan (dRMM) e in particolare l’architetto Alex de Rijke, il quale aveva già lavorato con il legno a strati incrociati (CLT, Cross Laminated Timber) alla Kingsdale School nel 2004 a Londra. In seguito Venables coinvolse anche Arup, società di ingegneria che nel corso degli anni ha accumulato una grande esperienza nell’uso del legno strutturale e che in questa iniziativa ha visto la possibilità di sperimentare e di controllare ogni aspetto del programma progettuale, dalla produzione del legno lamellare al disegno del dettaglio strutturale statico, alla effettiva costruzione. Dovendo ideare una scultura con pannelli CLT sottili 60 mm, l’architetto de Rijke ha optato per una struttura che coinvolgesse in qualche modo l’organismo “scala” in quanto, oltre a essere un luogo fisico con grande potenziale sociale, essa rappresenta un buon mezzo per esplorare la geometria e la forma dello spazio. Progettualmente, il primo passo è stato la definizione di un progetto che potesse essere realizzato con elementi di identiche dimensioni (gradini e balaustre) e di creare una serie di modelli fisici, veri e propri plastici architettonici, che spiegassero come l’installazione dovesse essere costruita, poiché era impossibile capire l’impianto del progetto solamente tramite la lettura dei disegni. Oltre a ciò è stato necessario considerare l’aspetto della sicurezza e della staticità, in quanto la Endless Stair doveva essere accessibile al pubblico e quindi sopportare carichi prolungati, visto il possibile stazionamento delle persone.

Rivisitando dunque l’idea della Scala di Escher, le rampe della Endless Stair sembrano procedere in tutte le direzioni, anche se una simmetria fondamentale, data dalle coppie di rampe che formano archi, dona stabilità all’installazione; questi archi sono assicurati al terreno da blocchi di cemento e sono staccati dallo stesso da gradini, sempre in cemento, i quali proteggono la struttura da possibili rigonfiamenti o da ammaloramenti a seguito della presenza di acque stagnanti. Cinque grandi colonne di legno massiccio al centro dell’opera stabilizzano l’intero progetto e, al fine di renderlo sicuro, sono stati previsti parapetti di adeguata altezza e finiture antiscivolo su ogni elemento calpestabile….

⇒ l’approfondimento continua sul numero 14 di legnoarchitettura