Corte agricola

Schivenoglia (MN)
24
Lug

Corte agricola in Italia

Quando un evento sismico avviene in un Paese come l’Italia, dove molta parte del territorio è caratterizzato da un patrimonio edilizio nato ben prima delle normative antisismiche, si assiste a una devastazione del costruito che, spesso anche a scapito di vite umane, non dovrebbe accadere in un mondo che ben conosce le tecnologie antisismiche.

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I danni che si registrano inoltre non riguardano solo le abitazioni, ma anche le attività produttive, dalle più grandi fino alle piccole realtà, le quali rappresentano il vero motore dell’economia di una nazione e dalle quali dovrebbe ripartire tutta la ricostruzione. Un concreto impulso al riavvio dell’economia locale delle regioni Emilia-Romagna e Lombardia colpite dal sisma nel 2012, è venuto da una serie di interventi atti a ricostruire gli edifici produttivi effettuati da un’azienda dell’hinterland udinese, specializzata nella costruzione di case in legno, che – forte dell’esperienza maturata a seguito del terremoto avvenuto in Friuli nel 1976 – ha voluto sviluppare anche una consapevolezza antisismica nelle persone.

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In tale contesto si colloca dunque la riedificazione di una corte agricola in provincia di Mantova, seriamente compromessa dopo le scosse del 2012, dove la grande sfida è stata riportare i fabbricati a nuova vita, mantenendo il linguaggio architettonico originario pur seguendo i pareri e le prescrizioni degli enti preposti alla ricostruzione e utilizzando le più avanzate tecnologie del settore, in questo caso X-lam e legno lamellare scelti per le loro importanti caratteristiche antisismiche.

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L’intervento ha interessato sia l’abitazione – il vero e proprio corpo residenziale e un annesso a uso agricolo – quanto il fienile, valorizzandone la vocazione rurale tipica della bassa pianura lombarda.

In particolare, il fienile, distribuito su ca. 500 m² a cui si sommano altri 150 m² del soppalco, è caratterizzato dalla predominanza del materiale legno e dalla grande copertura “alla lombarda” ripresa e rivisitata in chiave moderna con grandi travi in lamellare dalle luci importanti che si congiungono al punto di colmo e che sono controventate mediante tiranti in acciaio.

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La copertura è completata da rivestimenti in coppi di Francia e lattonerie colore testa di moro per conservare la continuità cromatica con l’esistente, come anche i portoni della rimessa che rispecchiano quelli preesistenti in legno tinteggiato. (…)

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 28 di legnoarchitettura