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Giu

Filiera legno in Friuli Venezia Giulia

La gestione sostenibile delle zone boscate è oggi un mezzo per preservare il patrimonio boschivo e per agevolare lo sviluppo economico di un territorio. Se la gestione viene garantita dal sistema di certificazione PEFC, allora la certezza di qualità, sostenibilità ed equità economica non coinvolge solamente la foresta e il legname che essa produce, ma anche tutti i prodotti che da essa derivano, legnosi e non. L’esperienza della Regione Friuli Venezia Giulia, che con la sua Filiera del Legno è impegnata nella ricostruzione delle zone colpite dal sisma nel centro Italia lo scorso anno, mette in evidenza come è possibile gestire e promuovere i prodotti a base di legno.

Il Friuli Venezia Giulia ha una superficie forestale di 324.000 ettari di cui il 93% in montagna e il 7% in pianura. In base ai dati dell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi di Carbonio (INFC), la superficie boscata ha registrato negli ultimi decenni una significativa espansione, dovuta principalmente alla colonizzazione del bosco di aree agricole abbandonate: siamo passati dal 21% degli anni ‘60 del secolo scorso (165.000 ettari sul totale della superficie territoriale regionale di 785.648 ettari) al 41% degli attuali 324.000 ettari. La proprietà dei boschi è pubblica per il 40% della superficie (negli anni ‘80 del secolo scorso era il 56%), mentre è privata per il 60% (44% negli anni ‘80), evidenziando come l’ampliamento della superficie boscata abbia interessato soprattutto aree private, già agricole, che sono state colonizzate dal bosco. I boschi destinati alla produzione legnosa sono circa 170.000 ettari, pari al 55% della superficie boscata complessiva.

La realtà forestale del Friuli Venezia Giulia è molto articolata con la presenza di un grande numero di specie legnose che conferiscono alla regione caratteri di elevata biodiversità. Il sistema di interpretazione e classificazione delle zone boscate secondo le tipologie forestali, messo a punto dalla Regione con i massimi esperti del settore, individua in Friuli Venezia Giulia 20 categorie tipologiche, 105 tipi forestali e oltre 70 varianti. Questa modalità di studio e classificazione delle aree boscate permette di definire puntuali e fondate indicazioni per la gestione selvicolturale, che avviene secondo i principi della selvicoltura naturalistica, ossia con modalità di intervento molto prossime a ciò che avviene in natura.

Sotto il profilo economico, i boschi della regione rappresentano un patrimonio di 45 milioni di metri cubi di legname e la crescita annua complessiva nei boschi produttivi è di circa 1.000.000 di metri cubi di legname, di cui potenzialmente prelevabili 350.000 metri cubi. Il prelievo medio annuo si aggira sui 150.000 metri cubi (per un valore all’imposto, cioè a strada camionabile, di circa 10 milioni di euro), a fronte di una richiesta regionale di 3.000.000 di metri cubi da parte delle aziende regionali che lavorano il legno.

Il legname viene valorizzato seguendo le normative europee di classificazione e qualificazione del legname tondo. Ulteriori momenti di valorizzazione sono le aste di legname di pregio che si sono svolte in questi ultimi anni che, oltre a ottenere la massima valorizzazione del legno, costituiscono un momento di incontro e confronto tra tutti gli operatori del settore. Le imprese forestali in possesso di capacità tecnico-professionali per l’esecuzione delle attività selvicolturali e di utilizzazione boschiva e per le opere e i servizi di interesse forestale iscritte nell’elenco regionale imprese forestali sono 265.

La gestione sostenibile delle foreste e del legno in FVG
Le foreste in Regione sono gestite secondo i principi contenuti nella legge regionale 9/2007 – Norme in materia di risorse forestali – che si riassumono in: – multifunzionalità delle foreste – sviluppo economico e sociale del territorio montano – gestione forestale sostenibile. A tali fini, la Regione, assieme ad altre Regioni e Province autonome e ai principali soggetti della filiera foresta-legno, nel 2001 è diventata socio fondatore del PEFC Italia, Associazione che ha consentito l’introduzione del sistema di certificazione della gestione sostenibile delle foreste PEFC (Programme for endorsement of forest certification schemes – Programma per il mutuo riconoscimento di schemi di certificazione forestale). È un sistema per il reciproco riconoscimento di schemi di certificazione forestale nazionali o internazionali, sviluppati a livello locale e adattati ai requisiti di gestione forestale sostenibile riconosciuti a livello internazionale, il quale nella definizione dei Principi e Criteri di Gestione Forestale Sostenibile si rifà alle direttive europee (risoluzioni delle conferenze interministeriali per la Protezione delle foreste di Helsinki, Lisbona e Vienna).

Il PEFC è il sistema di certificazione forestale più diffuso al mondo (sono oltre 300 milioni gli ettari di foreste attualmente certificati PEFC nel mondo) e offre alle imprese del settore legno e ai proprietari forestali la possibilità di valorizzare le risorse forestali, dimostrando ai consumatori che il legno utilizzato nelle loro produzioni proviene da foreste gestite in modo sostenibile. Il concetto di sostenibilità nel campo forestale è stato definito in occasione della prima Conferenza Internazionale su Ambiente e Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, durante la quale sono stati definiti i tre principi della gestione forestale che deve essere sostenibile dal punto di vista ecologico, economico e sociale (quest’ultimo aspetto riguarda, ad esempio, il rispetto della legalità e la sicurezza sul lavoro).

Il sistema PEFC persegue la sostenibilità coniugando questi tre aspetti e puntando a una gestione attiva delle foreste, all’utilizzo del legno locale e allo sviluppo economicamente sostenibile del territorio montano. PEFC è inoltre un sistema che garantisce la terzietà escludendo ogni conflitto di interessi, ovvero in dettaglio: – le Associazioni nazionali stabiliscono gli schemi di certificazione in un processo che deve garantire il coinvolgimento dei portatori di interesse del settore (proprietari, imprese, associazioni ambientaliste, di categoria, mondo della ricerca e altri); – gli schemi sono sottoposti a verifica di Organismi di certificazione internazionale e quindi vengono approvati dal PEFC Internazionale, con revisioni obbligatorie ogni 5 anni; – la certificazione delle singole foreste e aziende viene rilasciata da Organismi di certificazione accreditati da organismi nazionali di riferimento che, nel caso dell’Italia, è Accredia.

Sono previsti due tipi di certificazione, la certificazione della gestione sostenibile delle foreste e la certificazione dei prodotti da esse derivati. La certificazione della gestione sostenibile delle foreste può essere ottenuta a livello individuale, di gruppo o di gruppo territoriale. In Friuli Venezia Giulia, tramite l’Associazione regionale PEFC Friuli Venezia Giulia che fa capo a UNCEM, sono certificati oltre 81.900 ettari di foreste. La certificazione di gruppo dà la possibilità di valorizzare le foreste e il legno locale e consente risparmi economici e procedurali per i piccoli proprietari e le aziende del territorio. La certificazione forestale accompagna i prodotti forestali attraverso le successive trasformazioni, fino al consumo finale, fornendo allo stesso prodotto la garanzia che la materia utilizzata (legno, ma anche prodotti secondari, frutti ecc.) provenga da una gestione sostenibile e corretta secondo i principi, i criteri e gli indicatori mondiali, europei e nazionali.

La certificazione dei prodotti che provengono dalle foreste certificate si chiama certificazione di catena di custodia, perché certifica tutti i cambi di custodia, ossia i passaggi di proprietà e le trasformazioni che subisce il prodotto dalla foresta fino al mercato finale, dal tronco alla tavola, al prodotto finito (mobile, tavolo, infisso, carta). Le aziende di prima e seconda lavorazione del legno che trasformano o acquistano legno certificato PEFC possono conservare o ottenere la possibilità di apporre il marchio PEFC sui loro prodotti attraverso la certificazione di catena di custodia (COC) che permette la rintracciabilità del legname utilizzato per la produzione. In Italia le foreste certificate PEFC coprono, attualmente, oltre 811.000 ettari e le aziende con catene di custodia sono oltre 960. A livello mondiale le aziende con certificazione di catena di custodia PEFC sono oltre 18.800. Sono 111 le aziende certificate con catena di custodia PEFC in Friuli Venezia Giulia, che è la quarta regione in Italia come numero di aziende con catena di custodia certificate PEFC, dopo il Trentino-Alto Adige, il Veneto e la Lombardia.. (…)

⇒ l’approfondimento continua sul numero 28 di legnoarchitettura