WILD TURKEY BOURBON VISITOR CENTER

Lawrenceburg, Kentucky (USA)
25
Ago

Il centro visite di una distilleria in Kentucky

Simbolo del rebranding dello storico marchio di bourbon, il nuovo Centro Visitatori della Wild Turkey Distillery offre agli ospiti spazi dedicati a esposizioni, eventi, assaggi e vendite, all’interno di un involucro che per forma e materiali utilizzati rimanda ai tipici fienili di questa zona del Kentucky. Ma in questo progetto il continuo richiamo alla tradizione non è banale, anzi: il nuovo e il tipico convivono creando una costante dicotomia espressiva.

Il semplice ed evocativo profilo di un fienile per l’essiccazione del tabacco, un landmark chiaramente riconoscibile, è reinterpretato grazie a piccole doghe scure di cedro che formano i pannelli del rivestimento esterno dalle trame diagonali alternate; riflettendo la luce da vari angoli, la texture anima la superficie contrapponendosi alla semplicità del volume.

Sui timpani delle facciate a est e ovest, il reticolo delle doghe è distanziato così da consentire il passaggio della luce naturale in una dualità di pieni e vuoti, che di notte fa brillare il Centro come una lanterna di filigrana. All’estremità est, invece, il rivestimento esterno lascia spazio a una parete interamente vetrata che offre ai visitatori una magnifica vista sul fiume.

All’interno l’alternarsi di zone opache e luminose e la tavolozza di colori chiari e scuri e di trame strutturali rafforzano ancora il concetto del contrasto che permea l’intero progetto. La struttura in legno a telaio racchiude un grande spazio interno con capriate a forbice a vista e organizzato attorno a una rampa centrale – vera spina dorsale compositiva e spaziale dell’edificio – con gli elementi strutturali trattati con prodotti naturali e finiti longitudinalmente dalle stesse doghe scure del rivestimento esterno.

La lunga passerella, che strizza l’occhio ai ponti che attraversano il vicino fiume Kentucky, conduce alla sala assaggi vetrata con affaccio sullo stesso fiume e il paesaggio circostante. Pannelli di legno recuperati da vecchi fienili e granai, in rovere colorato e carbonizzato, e antiche scaffalature delineano l’area della reception, cui si accede da sud ovest da un ingresso vetrato segnato da una tettoia che rompe la grande dimensione della struttura riportandola a misura d’uomo. Tettoia riproposta anche nell’angolo sud verso l’area destinata agli eventi all’aperto.

foto | Courtesy of De Leon & Primmer Architecture Workshop

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 18 di legnoarchitettura