The Wish List
The “Wish List” è un progetto che vede la collaborazione di alcuni fra i nomi più conosciuti del design internazionale e giovani designer emergenti, organizzato dall’American Hardwood Export Council (AHEC) e da Benchmark Furniture per creare un’installazione di grande impatto, esposta al Victoria and Albert Museum di Londra. Il progetto è nato da una semplice domanda (“Che cosa avresti sempre voluto a casa tua ma non sei mai riuscito a trovare?”) formulata da Terence Conrad, cofondatore di Benchmark ad alcuni suoi amici progettisti e designer. Da una domanda così generica è nata una grande varietà di risposte e la sfida è stata quella di produrre ognuno degli oggetti desiderati in un unico materiale, il legno di latifoglie americane, per dimostrarne la versatilità e l’enorme varietà di risultati che si possono ottenere utilizzando un solo materiale. Oltre agli aspetti estetici e tecnologici va messo in luce il processo di realizzazione che ha riservato un’attenzione particolare all’impatto dei singoli manufatti misurato attraverso l’analisi dell’intero ciclo di vita.
“Che cosa avresti sempre voluto in casa tua ma non sei mai riuscito a trovare?” Questa è la domanda da cui nasce The Wish List, what I have always want is…, un progetto che ha visto la collaborazione di alcuni dei nomi più conosciuti del design e dell’architettura internazionali con giovani designer emergenti allo scopo di creare una serie di oggetti da esporre al Victoria and Albert Museum durante il London Design Festival 2014.
Dalla semplice richiesta di Terence Conrad, cofondatore di Benchmark Furniture che, in collaborazione con l’American Hardwood Export Council (AHEC) ha contribuito alla realizzazione della mostra, sono nati una serie di oggetti in legno di latifoglie americane a dimostrazione dell’estrema versatilità della materia legno e della grande varietà di risultati ottenibili dall’utilizzo di un unico materiale. Le richieste dei dieci nomi illustri coinvolti nell’iniziativa – Paul Smith, Norman Foster, Amanda Levete, John Pawson, Alison Brooks, Zaha Hadid, Alex de Rijke, Richard e Ab Rogers e Allen Jones – hanno offerto ai giovani designers l’opportunità di lavorare a stretto contatto con i loro committenti nello sviluppo dei progetti e di costruire personalmente i loro pezzi, realizzati nel corso di una intensa settimana di lavoro, chiamata “Making Week”, sotto l’attenta supervisione e guida dei maestri ebanisti di Benchmark.
Durante la produzione, le squadre coinvolte hanno contabilizzato e registrato tutte le quantità e le tipologie dei materiali usati e l’ammontare dell’energia consumata al fine di valutare l’impatto ambientale di ciascun oggetto realizzato, utilizzando la ricerca dell’AHEC sulla valutazione del ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment) effettuata su 19 specie di latifoglie americane. L’elaborazione dei dati ha consentito di controllare l’impatto del processo di creazione di ciascun prodotto secondo sei categorie, tra cui il Potenziale di riscaldamento globale (GWP) e l’impronta del carbonio. Il legno per la realizzazione degli oggetti (quercia bianca, noce, tulipier e ciliegio americani, frassino americano termotrattato) è stato fornito dall’AHEC, relativamente alla gestione delle foreste di provenienza dei propri legni. The Wish List dimostra come anche il design d’autore può abbracciare la sostenibilità con grandi risultati non solo estetici, alcuni dei quali sono approfonditi nelle pagine successive.
Sostenibilità
Tra il 1953 e il 2007, il volume di latifoglie presente nelle foreste americane si è più che raddoppiato. L’area coperta da foreste di latifoglie e miste negli USA, ancora possedute per la maggior parte da piccoli proprietari, è di circa di 120 milioni di ettari (il 12% dell’intero territorio agricolo statunitense). Gli ultimi dati dall’analisi dell’USDA Forest Inventory rivela che la crescita delle foreste di latifoglie è di 271 milioni di metri cubi l’anno, mentre la raccolta è solo di 141 milioni di metri cubi. Negli ultimi anni, la AHEC si è impegnata poi molto sul fronte del Life Cycle Assessment, in sintonia con l’etica sostenibile della Benchmark.
L’LCA è uno strumento per misurare tutti gli impatti della produzione e dell’uso dei materiali, dalla produzione (crescita, nel caso di alberi) attraverso il trattamento, il trasporto, la finitura, l’uso e infine il posizionamento. Gli impatti considerati nell’LCA includono la carbon footprint (impronta ecologica), l’acidificazione, l’eutrofizzazione, la produzione di ozono fotochimico (POCP) e la domanda di energia. L’LCA è un approccio che sta ormai guadagnando un crescente riconoscimento in diversi ambiti. Per monitorare i propri legni su questo fronte, l’AHEC ha lavorato con un organismo indipendente, il PE International, per la produzione di informazioni su tutti i suoi legni, dalla foresta fino all’arrivo in fabbrica; più recentemente, a queste sono state aggiunte analisi relative alle impiallacciature. Una volta che il materiale raggiunge la fabbrica, vengono eseguite delle misurazioni sul prodotto che in quel momento viene realizzato. Esse devono prendere in considerazione il tempo utilizzato dai macchinari e il consumo energetico, i rifiuti e come questi vengono usati, i materiali aggiuntivi utilizzati e il loro trasporto, una stima verosimile sulla durata di vita del prodotto. Al fine di rendere possibile tutto questo per The Wish List, i designers hanno dovuto soppesare e misurare quanto utilizzavano e registrare il tempo passato su ogni macchina, in modo che questi dati potessero essere forniti a PE International per le analisi (tutti i risultati si possono trovare su www.wishlistldf.info). L’impronta ambientale dalla culla alla tomba di ogni prodotto è stata espressa con la distanza percorsa da un’auto media del Regno Unito che produce un quantitativo equivalente di emissioni di carbonio, assumendo una media di 224 g/mile.
foto © Petr Krecji
⇒ l’approfondimento continua sul numero 17 di legnoarchitettura