Complesso alberghiero a Bardolino
L’Aqualux nasce dalla volontà di realizzare un complesso alberghiero basato sulla sostenibilità ambientale e sul risparmio energetico. L’architettura dell’hotel vede convivere materiali biocompatibili e naturali – la struttura è quasi totalmente in legno –, innovative scelte di produzione energetica e avanzati software di gestione che riducono drasticamente gli sprechi consentendo quindi un elevato livello di risparmio energetico e idrico. L’edificio si configura inoltre come un esperimento di ridefinizione di una zona industriale dismessa e da tempo abbandonata al degrado.
Il complesso alberghiero è articolato intorno a una grande corte centrale con quattro piscine all’aperto, spazi per il relax e aree verdi con essenze locali e piante d’alto fusto. Al piano terra si sviluppano le aree comuni dedicate alla ristorazione e all’accoglienza: la hall, due ristoranti, due bar (uno dei quali su due piani), una zona fitness.
Al primo e al secondo piano trovano posto le 113 camere – di cui 33 suite – tutte, come gli spazi comuni, dotate di un sistema di climatizzazione radiante.Nella parte interrata sono collocati, invece, tutti i locali di servizio, l’area dedicata alla spa, le sale congressuali e il parcheggio da 130 posti.
Fin dalla fase iniziale di progettazione si è scelto di eseguire l’intervento riducendo di oltre il 40% le volumetrie disponibili e utilizzando materiali bio-compatibili e non dannosi per l’uomo, provvedendo al fabbisogno energetico con fonti rinnovabili e introducendo metodi di gestione improntati al risparmio energetico.
L’impegno e le scelte orientate alla sostenibilità, al benessere e alla salute hanno permesso al progetto di ottenere, primo albergo italiano realizzato al di fuori della provincia di Bolzano, la pre-certificazione ClimaHotel.
Il lotto di intervento (11.650 m²) è stato scavato fino a quota -6 m per realizzare i posti auto necessari, spazi di servizio, sale congressi e area wellness. All’interno si sono realizzati i muri di sostegno su pali e su questi i solai, in gran parte prefabbricati. I 27.800 m³ dell’edificio fuori terra sono realizzati con una struttura portante prefabbricata in legno con tecnologia X-Lam (tavole di abete incollate incrociate) e compensato impiallacciato provenienti da coltivazioni certificate. I pannelli X-Lam hanno uno spessore di 85 mm e presentano dimensioni diverse dipendenti dallo schema statico derivato dai moduli architettonici. I solai, di dimensioni varie, limitate solo dal trasporto, hanno uno spessore di 168 mm o di 198 mm e sono assemblati alle pareti verticali tramite viti e staffe in acciaio. (…)
foto | Attilio Marasco
⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 9 di legnoarchitettura