Manuel Benedikter

“Cos’è l’architettura? È porsi domande, trovare le giuste risposte e quindi decidere”: questo è il motto dell’architetto Manuel Benedikter il quale, prima di dare le risposte, assieme ai suoi collaboratori cerca le domande giuste. L’architetto dice: ”Quando progettiamo non è il capo che decide, è l’idea il leader. Retorica? No, dialettica. Progettare vuol dire cambiare punto di vista, immedesimarsi e immergersi nel luogo e capire cosa desidera il cliente integrando l’architettura con le questioni urbanistiche ed energetiche...”
31
Lug

Manuel Benedikter

Oggi si costruisce sempre di più in legno. In molti dei suoi progetti questo è impiegato come materiale strutturale, come rivestimento, come arredo. Cosa significa usare il legno in un progetto? Qual è il valore aggiunto che esso può offrire a un progettista?
Il bello del legno è che è l’unico materiale da costruzione che abbiamo che ricresce da solo. A parte questa fondamentale caratteristica ecologica, ne apprezzo la versatilità, il profumo, le qualità tattili, i giochi con le diverse essenze, l’aspetto che cambia con il passare del tempo, invecchia e resiste alle intemperie. Si adatta a ogni scala progettuale: posso disegnare un tavolo, una sedia, interpretarlo come rivestimento in facciata, usarlo come pavimento, profumare gli ambienti con trucioli di legno, ha caratteristiche rilassanti e curative, parla e interpreta numerosi linguaggi architettonici, riveste una casa tradizionale tirolese così come caratterizza tutta una scuola di pensiero progettuale e costruttivo, per esempio del Vorarlberg, in Austria. Conosco pochi materiali così versatili.
Usare il legno per me è come incontrare un vecchio amico, troviamo sempre un tema, un argomento nuovo su cui dibattere e divertirci insieme. Il risultato e il valore aggiunto che questo materiale può offrire a un progettista non è scontato, direi il contrario: le molteplici tipologie costruttive vanno prima capite e poi interpretate in base al progetto che si sta perseguendo. Usare il legno non è una questione di moda, la vera sfida sta nel risolvere prima di tutto i nodi costruttivi e poi godersi la velocità di realizzazione e la precisione insita nella prefabbricazione (qualità del progetto).

L’utilizzo del legno come materiale costruttivo è solitamente una richiesta del committente oppure è una proposta del suo studio al committente o, ancora, è dettato da qualche altra ragione?
Le ragioni per le quali noi scegliamo il legno sono molteplici; spesso lo proponiamo noi al cliente, ma è anche il cliente stesso che richiede la nostra competenza nel saper utilizzare il legno come materiale da costruzione o per il design di arredi. Parlando di edifici nuovi, probabilmente tra richiesta del cliente e proposta nostra nell’utilizzo del legno c’è un certo
equilibrio.
Nel caso delle sopraelevazioni, invece, molto spesso proponiamo noi il legno per gli indubbi vantaggi dati dalla leggerezza strutturale e dalla velocità di posa. Grazie ai tempi brevi di assemblaggio degli elementi prefabbricati, in combinazione con lavorazioni interne a secco, l’impatto negativo e il fastidio arrecato dalle attività di cantiere agli occupanti dei piani sottostanti risultano mitigati notevolmente.

In molti dei suoi progetti efficienza energetica, sostenibilità e struttura in legno concorrono a realizzare edifici molto prestanti, un esempio per tutti il Dahoam Naturresidence che abbiamo pubblicato sul nr. 03 di questa rivista nel 2011.. Qual è il ruolo del legno in questo processo che porta a costruire edifici virtuosi dal punto di vista energetico e ambientale?
Nella fattispecie, la scelta dell’utilizzo del legno nel progetto Dahoam Naturresidence è partita dalla committenza: su esplicita richiesta, gran parte del legno necessario alla costruzione è stato prelevato direttamente nei boschi di proprietà posti nelle vicinanze del cantiere e trasformato negli elementi costruttivi di base in una segheria e carpenteria del luogo. È difficile immaginare una filiera più corta!
Lavorare in un comune a fortissima vocazione turistica ci ha spinti a usare il legno partendo dalla tradizione costruttiva locale, reinterpretandola in chiave contemporanea. La forma arcaica della casa alpina con il suo tetto in legno che si “aspetta” il turista c’è, ma è ancorata nel 21° secolo. È una casa altamente efficiente, sostenibile, con un linguaggio architettonico moderno.
Questi sono i tre concetti che cerco di declinare in ogni progetto. E qui il legno mi aiuta a trovare una risposta alle richieste del cliente, il più possibile efficiente, radicata nel luogo o nel paesaggio.

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l’intervista completa a Manuel Benedikter è stata pubblicata sul numero 32 di legnoarchitettura