Coy Yiontis Architects

Fondato nel 1996, lo studio norvegese è composto da uno staff giovane e di variegata provenienza impegnato in maniera creativa nello sviluppo di soluzioni sostenibili non solo dal punto di vista progettuale ma anche nella concezione e organizzazione del processo di progettazione, fabbricazione e costruzione.
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21
Lug

Coy Yiontis Architects

Dopo più di dieci anni passati a lavorare in Europa, avete deciso di tornare in Australia e aprire il vostro studio. Cosa vi ha spinto a rientrare in Australia e cosa avete portato dall’Europa nei vostri progetti e nella vostra professione?
Desideravamo creare il nostro studio di architettura e ci sembrava che le opportunità in termini di contatti e di reti per noi fossero maggiori nel nostro paese natale, l’Australia. Abbiamo portato con noi la valorizzazione dello spazio, dei dettagli e della materialità. Troppo spesso, infatti, in una nuova costruzione in Australia lo spazio è sprecato, in quanto percepito come abbondante e quindi non valorizzato. Si tratta di un valore a cui siamo sempre molto attenti; nei nostri progetti, ogni centimetro quadrato è tenuto in considerazione. A volte lottiamo per raggiungere il livello di finitura che desideriamo a causa della mancanza di risorse e di competenze artigianali in questo paese. Per fortuna, lavorando con il legno abbiamo una grande competenza a disposizione.

Alcuni dei vostri edifici sono costruiti interamente in legno oppure lo utilizzano come materiale di finitura: da dove nasce questo interesse per il materiale “legno”?
Amiamo tutti i materiali naturali ed essi caratterizzano profondamente il nostro lavoro. In Australia il legno è facilmente disponibile e abbiamo qui un’ampia base di competenze per lavorare con questo materiale. È una scelta naturale.

L’utilizzo del legno come materiale strutturale è una pratica consolidata in Australia?
Il legno è un materiale strutturale conveniente e comune in Australia. Il Pinus Radiata (un albero appartenente alla famiglia delle Pinaceae, ndr) è usato molto comunemente in Australia per i lavori strutturali, è facilmente reperibile ed economico.

Quali sono le potenzialità del legno in architettura e quale valore aggiunto apporta ai vostri progetti?
Il legno nelle costruzioni leggere ha molti vantaggi dal punto di vista economico e, usato come finitura, può essere molto bello e di grande effetto come si vede sia nella Humble House (ndr, che pubblichiamo in questo numero) che nella House 3 (vedi legnoarchitettura 20).

Come scegliete il tipo di legno in relazione all’utilizzo?
La selezione della tipologia di legno per un progetto è determinata dal budget e dallo scopo. Utilizzeremo, ad esempio, un legno di latifoglie autoctono per il rivestimento esterno e, qualunque sia il suo scopo, sceglieremo sempre un legno sostenibile di produzione locale.

Quali soluzioni adottate, progettuali e di protezione del materiale, per rendere durabile un edificio in legno?
Ci assicuriamo di scegliere il legno corretto per lo scopo al quale è destinato. Per una pavimentazione o un rivestimento preferiamo finiture naturali a olio per proteggere e mantenere la bellezza naturale del prodotto e per la facilità di applicarle nuovamente.

Legno, sostenibilità, risparmio energetico: come si coniugano questi elementi nella vostra architettura?
Quando progettiamo con il legno, controlliamo innanzi tutto che il prodotto che scegliamo appartenga a una specie sostenibile e di provenienza locale. Nella progettazione, inoltre, consideriamo sempre l’orientamento, la massa e la ventilazione naturale passante per massimizzare l’efficienza energetica.

In alcuni progetti avete utilizzato legno recuperato per il rivestimento, ad esempio nel Victoria Harbour Centre e nella Jumbanna House. Quali sono i motivi di questa scelta?
Nel Victoria Harbour Centre il legno usato è stato recuperato dai vecchi docks dove il nuovo fabbricato proposto doveva essere costruito. Questo collega in maniera molto forte l’edificio al sito su cui sorge e la solidità delle larghe tavole in legno contrasta con gli altri materiali contemporanei utilizzati. Nella Jumbanna House, invece, abbiamo utilizzato vecchie traversine ferroviarie, rimesse a nuovo, per le pareti esterne.

Prestate molta attenzione alla cura dei dettagli: quanto il risultato è frutto del lavoro di progettazione e quanto della collaborazione con artigiani e costruttori?
Abbiamo un forte rapporto con i nostri carpentieri e obiettivi comuni in rapporto alla nostra architettura e al risultato finale. Ognuno apprezza le competenze degli altri.

Molte vostre residenze sono ampliamenti di edifici storici, risalenti all’epoca vittoriana. Che tipo di approccio adottate in questi casi? Che relazione instaurate tra l’edificio preesistente e la nuova costruzione?
Nonostante la nostra nazione sia relativamente giovane, o proprio per questo motivo, il patrimonio architettonico è fieramente protetto dai nostri dipartimenti di pianificazione e spesso per edifici di soli 100 anni è richiesto il mantenimento e il restauro, nascondendo alla vista qualsiasi estensione contemporanea. I rinnovamenti di queste case sono progettati caso per caso, ma un tema ricorrente è quello di portare la luce naturale all’interno tramite lucernari e creare connessioni tra gli spazi abitativi e l’esterno, con un’articolazione tra vecchio e nuovo chiaramente definita.

Nella Humble House, che pubblichiamo su questo numero, avete cercato di garantire l’adattabilità e l’evoluzione dell’edificio per garantire un facile utilizzo della casa anche nella vecchiaia. È un’esigenza crescente anche in Australia? Come coniugate la forte immagine architettonica, tipica dei vostri progetti, con le esigenze di flessibilità, accessibilità, facile manutenzione ecc.?
Tutte le nostre realizzazioni sono progettate per durare a lungo e ci assicuriamo che gli edifici e gli spazi siano funzionali e facili da utilizzare. Diamo la priorità alla conservazione e all’accesso della luce naturale. Riteniamo che una casa ben progettata debba avere un bell’aspetto, ma debba essere anche adattabile, accessibile e facile da mantenere. Questa per noi è la definizione della buona progettazione.

Per approfondimenti: www.cyarchitects.com.au

⇒ l’intervista è pubblicata sul numero 26 di legnoarchitettura