CASA DELLE DONNE DI AMATRICE E FRAZIONI

Amatrice (RI)
5
Apr

CASA DELLE DONNE DI AMATRICE E FRAZIONI – Amatrice (RI)

 

Rinascere con il legno

Piccolo o grande che sia, un evento sismico rappresenta una ferita per le persone, per il patrimonio costruito e per il territorio; ancor più quando il terremoto cancella la quasi totalità degli edifici e l’eredità culturale, come è accaduto ad Amatrice tra il 2016 e il 2017.

La solidarietà del popolo italiano – sia direttamente sia grazie a molte associazioni – ha fornito l’assistenza necessaria affinché gli abitanti dei luoghi interessati dal disastro potessero affrontare l’immediato futuro, inteso come post-emergenza. In questi frangenti, tuttavia, le persone sono sempre costrette a fare una scelta: trasferirsi con la propria famiglia o rimanere in queste terre devastate dalla forza della Natura in attesa della ricostruzione?

La risposta a questa domanda ruota indubbiamente attorno un fattore fondamentale, il lavoro. E proprio da qui, dalla volontà di rinascere grazie al lavoro, che si forma l’associazione CDAF, la Casa delle Donne di Amatrice e Frazioni,con l’obiettivo di favorire un piccolo sostentamento economico mediante un’attività che non richiedesse grandi investimenti e con strumenti necessari che generassero la partecipazione attiva delle genti di montagna. Il tutto all’interno di un laboratorio, dove le locali esperienze artigianali, quali la tessitura, la ceramica e la gastronomia, potessero sostenere il tessuto economico e sociale.

Questo progetto si è dunque espresso in un luogo fisico, in un volume pressoché rettangolare, con il tetto a padiglione a richiamare volutamente la forma archetipica della “casa”, suddiviso in due aree ben distinte, lo spazio del laboratorio e quello dei servizi. L’edificio è stato realizzato con materiali naturali ed ecosostenibili, in primis il legno massiccio della struttura portante. Un elemento fondamentale della nuova sede della CDAF è rappresentato dalla luce naturale, distribuita all’interno grazie alle grandi vetrate che si aprono sui fronti principali a sud e a ovest del fabbricato. Lo sporto del tetto è stato appositamente dimensionato per prevenire i carichi termici indotti dall’irraggiamento estivo ma anche per giovarsi degli apporti solari gratuiti in inverno.

foto | ©MMSA_STUDIO

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 47 di legnoarchitettura

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