LILELO

Graziano Badoglio (AT)
5
Apr

LILELO – GRAZZANO BADOGLIO (AT)

 

Leisure glamour

Viaggiando nel Monferrato, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2014 assieme alle Langhe-Roero, ci si può imbattere in alcune strutture in legno che, per la loro forma archetipica, ricordano le ancestrali capanne dei nostri antenati. Questi moduli abitativi leggeri e prefabbricati danno vita a un eco-glamping, chiamato LiLeLo – Little Leisure Lodge, dove il rispetto per la natura è declinato con soluzioni insolite e innovative.

Alla base del progetto c’è infatti la necessità di tutelare e valorizzare il paesaggio, caratterizzato da pregiati vigneti e splendide colline, come il crinale al cui limite naturale sorgono i quattro semplici volumi del complesso ricettivo. Qui il territorio ha rappresentato uno spunto progettuale ricco di stimoli per l’architetto Marco Lavit, i cui lavori esprimono sempre un profondo riguardo per il luogo che li accoglie. Con LiLeLo il progettista di adozione parigina ha riletto e ripensato il concetto di lodge, riflettendo in dettaglio sul significato del vivere assieme e realizzando delle strutture che, seppur indipendenti per preservare la dovuta privacy, sono connesse grazie a una capanna destinata a reception e luogo di incontro; in tal modo le tre suite, che ospitano ognuna una unità abitativa, dimostrano come convivialità e discrezione possano coesistere e convivere.

Con i loro affacci sui filari di viti e sulle colline all’orizzonte, i lodge sono in continuo dialogo con il paesaggio, di cui diventano parte, e si inseriscono armoniosamente in un luogo la cui morfologia irregolare e accidentale detta le regole progettuali, richiedendo conseguenti adattamenti strutturali. Il doversi adeguare alla natura scoscesa e il rialzarsi per isolarsi dal suolo ha portato a concepire capanne costituite idealmente da tre piani, con due falde che diventano pareti e che si incontrano al culmine per proteggere lo spazio abitativo sottostante, e con una moltitudine di “zampe” di appoggio che conformano la struttura lignea alla complessa morfologia della collina. Il sollevarsi da terra crea inoltre un punto di di vista diverso verso l’esterno, rispetto a quello che si percepisce arrivando, sottolineato dalle pareti perimetrali vetrate che lasciano libera la vista del paesaggio e, al contempo, in parte schermate da listelli orizzontali in legno per garantire adeguata privacy agli ospiti.

foto | ©Silvia Lavit / Daniel Mazza

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 47 di legnoarchitettura

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