Biodiversarium

Banyuls-Sur-Mer (F)
12
Giu

BIODIVERSARIUM – BANYULS-SUR-MER (F)

 

Un acquario di legno

Con la sua riserva naturale marina che si estende su un fondale di oltre 650 ettari, Banyuls-Sur-Mer nella regione francese dei Pirenei Orientali è il luogo ideale per esplorare e scoprire la biodiversità delle specie acquatiche. Il mare assume un aspetto rilevante anche sulla terra ferma dove è al centro della ricerca di due prestigiose università – Pierre et Marie Curie e Sorbona che dal primo gennaio 2018 formano un’unica istituzione – grazie al Laboratoire Arago, osservatorio oceanico costruito nel 1882, e al Biodiversarium, l’acquario di recente realizzazione.

Quest’ultimo, in particolare, si insedia su un lotto caratterizzato da uno spazio costruttivo limitato, stretto tra il molo del porto e i primi declivi dei Pirenei, e occupato precedentemente dagli alloggi dei ricercatori e degli studenti, demoliti e riedificati a poche centinaia di metri. Il Biodiversarium è un fabbricato denso e compatto che va oltre la collocazione fronte mare, rispondendo con la sua forma astratta e silenziosa alle richieste della committenza senza creare un edificio eccessivamente spettacolare in un’area già contrassegnata da una vasta gamma di stili.

La sua pelle iridescente di alluminio perforato nasconde un programma compositivo complesso che è possibile suddividere in due distinti mondi: il primo è rivolto al grande pubblico che si muove lungo spazi dalle superfici nere su cui si affacciano i 20 acquari di varie dimensioni e che sono corredati da attrezzature multimediali a supporto del visitatore; il secondo, meno conosciuto, è destinato alla ricerca e ospita gli spazi di lavoro, soprattutto i laboratori, costituiti da stanze pulite, chiare e illuminate dalla luce naturale. Questa dicotomia – pubblico/privato, chiaro/scuro – si riscontra anche nel sistema costruttivo adottato, una scatola in cemento armato che racchiude i laboratori, gli acquari, lo spazio e-learning e la sala conferenze e su cui si innesta una struttura in travi e pilastri lamellari, quasi una seconda pelle, che accoglie aree aperte, scale, passerelle e all’ultimo piano i laboratori, che in parte possono essere frequentati anche dal pubblico, tutti con affaccio sul porto.

foto | ©Tectoniques

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 31 di legnoarchitettura

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