Sostenibilmente ecologica

Montenero di Bisaccia (CB)
10
Nov

Chiesa Mater Misericordiae – Montenero di Bisaccia (CB)

 

Conversione ecologica

Nata come punto di riferimento per la vita spirituale dei lavoratori e dei tanti turisti che frequentano la zona, la Chiesa Mater Misericordiae di Montenero di Bisaccia – località Co- sta Verde, sorge in una zona di nuova espansione urbana, vicina al porto turistico Marina Sveva, lungo l’asse dell’antico tratturo che collegava L’Aquila con Foggia.

Il percorso che ha portato a definire l’architettura e gli spazi del luogo sacro trova radici in un lavoro faticoso, ma proficuo e di ascolto reciproco con alcuni sacerdoti, con esperti in liturgia, artisti, con abitanti della zona e con amici dello studio di progettazione. L’obiettivo è stato rendere corale la realizzazione di un’opera che ha l’unica pretesa di essere un dono per tutti e di tutti e che non è solo frutto della tecnica costruttiva, o una questione di spazio e di materiali o, ancora, della capacità creativa. Il risultato finale, infatti, è un volume compatto, che dà il senso della stabilità e che evoca la Chiesa come barca della misericordia, metafora inevitabile in un posto di mare come questo. L’insieme delle forme geometriche compositive, non tutte perfettamente complanari, racchiude uno spazio quasi monolitico, ma dinamico, che converge verso due punti ideali di cuspide: uno in facciata e l’altro nell’abside, come fosse una chiglia rovesciata.

L’altro leitmotiv del progetto è stato quello dei materiali. Il team di progettazione ha posto particolare attenzione alla loro scelta, come anche al risparmio energetico, all’acustica e alla luce, all’utilizzo di fonti energetiche alternative, al riciclo dell’acqua piovana, prendendo spunto, oltre che da una sensibilità professionale, anche dalla ricerca di quella “conversione ecologica” e di quella “ecologia umana” che tutti gli ultimi pontefici hanno auspicato. È stato dunque realizzato uno spazio libero, alto e orientato, fatto di percorsi invisibili e di opere che dialogano, uno spazio a servizio dell’azione liturgica il cui vuoto è carico di attesa, in cui l’uso del legno – sia per le parti strutturali sia per le pareti e solai – e della canapa come isolante ha reso di fatto questo edificio un cantiere sperimentale per il territorio e una notevole sfida per tutti: committente, professionisti ed imprese realizzatrici dell’opera.

foto | ©ph Giuseppe Zupa; Ivano Ludovico

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 49 di legnoarchitettura

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