La casa di confine – Porto Ceresio (VA)
Oltre i limiti
Una giovane coppia di frontalieri dalla grande sensibilità ecologica – Noemi e Marco – hanno deciso di costruire la loro casa in un piccolo comune della provincia di Varese che si affaccia sul Lago di Lugano, al confine con il Canton Ticino, e fin da subito la loro volontà è stata quella di realizzare un edificio che avesse spazi in forte relazione con la natura e con il paesaggio circostante, caratterizzato dalle splendide Prealpi che chiudono l’orizzonte sul lago. Questa casa di confine rappresenta dunque il tentativo (riuscito) di costruire la propria dimora in modo “non tradizionale” e più rispettoso dell’ambiente, avendo il coraggio di utilizzare e sperimentare materiali naturali ancora poco utilizzati. L’abitazione ha una pianta rettangolare e insiste su un lotto a prato inserito in un contesto di case unifamiliari. La spazialità è aperta e invita alla relazione, cosicché i componenti della famiglia possono interagire tra loro sia dalle varie stanze sia dai due livelli, grazie a elementi e aree in parte semi-comunicanti tra loro.
Il piano terra è caratterizzato da un ingresso, una cucina con isola centrale e piano snack, una zona giorno con tavolo da pranzo e area living, un bagno e due camere indipendenti per i figli della coppia. Il piano primo, in affaccio sulladoppia altezza del soggiorno, è riservato solo alla camera matrimoniale e al rispettivo bagno con una doccia illuminata da luce naturale zenitale. I protagonisti del fabbricato sono dunque la zona giorno a doppia altezza e la grande scala che collega i due piani. Quest’ultima è una vera e propria scultura, realizzata in legno plissettato e tinteggiata in color grigio antracite, un elemento che, addossato alla parete del living e pensato nel progetto originale come scala/libreria, riempie lo spazio a tutta altezza, dialogando con i contrapposti caratterizzati dal volume ceramico del retro-cucina e dal grande oblò che incornicia le montagne.
La casa, con struttura in legno a telaio, oltre a una buona coibentazione dell’involucro, è dotata di un impianto radiante e di un sistema di ventilazione meccanica controllata che ne diminuiscono i consumi e i costi energetici, ulteriormente ridotti grazie all’apporto dell’impianto fotovoltaico.
foto | ©Simone Bossi
⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 51 di legnoarchitettura