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Cantina ad Avellino

Cantina Fiorentino, progettata e diretta da Angelo Verderosa, è la prima cantina in Irpinia, terra vinicola dell’Appennino campano, a essere costruita in legno e con tecniche di bioarchitettura. L’opera realizzata si è aggiudicata il Premio per la sostenibilità architettonica InArch Campania nel novembre 2016. L’architettura sceglie un profilo mimetico, scavato, terraneo; i materiali sono naturali, duri, prevalgono il legno massiccio e il ferro crudo spazzolato. Una vela di copertura colorata di verderame emerge dal terrazzo, capta l’immagine del monumentale pinus pinea e la riverbera dentro gli spazi di accoglienza e degustazione.

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Tecnologie di assemblaggio a secco, pareti e coperture ventilate, materiali naturali in prevalenza a km zero, maestranze locali, strutture in elevazione rimovibili e riciclabili, ventilazione interna naturale, recupero delle acque piovane e una falda fotovoltaica: sono questi gli elementi che attribuiscono alla nuova architettura valenze didattiche, ponendola come riferimento in un piccolo territorio dell’Appennino meridionale dove si producono 3 eccellenti vini DOCG.

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Il legno massiccio di castagno, materiale autentico e locale, incontra il vino in un connubio di memorie arcaiche. L’architettura risulta essenziale: una grande botte di legno abbracciata dalle viti coltivate all’esterno. Il legno a vista, oltre a donare pregio estetico, si è dimostrato altamente performante, consentendo uno spessore ridotto delle pareti perimetrali aventi trasmittanza pari a 0,19 W/m²K.

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La tecnologia di posa a secco con legno a vista è stata utilizzata sia all’interno che all’esterno, così da relegare il cemento armato nelle aree interrate. Gli spazi si snodano attraverso una sequenza dinamica e servono una serie di funzioni votate all’accoglienza dei visitatori, oltre che alla produzione. Al piano interrato, con un volume a doppia altezza, c’è la zona produzione, una superficie di lavoro dotata di illuminazione e aerazione naturale.

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In un ambiente coibentato e protetto naturalmente dalla terra circostante c’è la barricaia, mentre sotto il terrazzo principale trova posto la lavorazione dell’uva. Gli spazi del piano terra, a cui si accede dall’esterno, si affacciano sulla bottaia e sui tini permettendo di seguire le fasi di produzione. (…)

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 27 di legnoarchitettura