Metamorfosi interna
Percorrendo la piccola via del centro quasi non si percepisce la trasformazione operata sul fabbricato. L’attenzione nel preservare l’involucro storico, fortemente legato al tessuto urbano e addossato all’antica cinta muraria di Vicenza, ha limitato i segni del nuovo intervento.
Ma è all’interno che il cambiamento diventa evidente e sorprendente. L’edificio è stato completamente svuotato e una nuova struttura – uno scheletro di legno lamellare di larice che si sviluppa per tutta l’altezza del fabbricato – è stata inserita nel nudo involucro definendone la distribuzione degli spazi e instaurando con esso una collaborazione strutturale al fine di migliorarne la resistenza sismica.
La muratura perimetrale e la struttura in legno – telai, solai e copertura – cooperano strutturalmente ma rimangono elementi concettualmente e costruttivamente indipendenti. Le partiture interne, compromesse dalla ristrutturazione operata negli anni ‘50, sono state eliminate durante la fase di restauro ed è stato scavato un piano interrato che ha consentito di riportare alla luce la base delle mura cittadine del XII secolo.
La scelta del legno per la struttura verticale, i solai intermedi e la copertura consente una lettura chiara del nuovo intervento differenziando contenitore e contenuto, la parte storica e quella nuova, e si sposa efficacemente con i materiali antichi della muratura (pietra e laterizio).
La cura artigianale dei dettagli valorizza il tutto utilizzando la struttura in legno, i nodi costruttivi e le giunzioni metalliche quali elementi di un linguaggio schietto e asciutto. Oltre alla riqualificazione energetica, grande attenzione è stata riservata all’illuminazione al fine di sfruttare al massimo la luce naturale e ridurre i consumi di elettricità.
Attenzione evidente soprattutto nel piano interrato: il pannello in vetro sabbiato che chiude la vecchia apertura commerciale affacciata sulla strada consente alla luce naturale di illuminare lo spazio cieco dello studio mentre l’illuminazione incassata a terra valorizza la pietra delle antiche mura.. (…)
foto | Alessandra Chemollo
⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 7 di legnoarchitettura