ACUPUNCTURE #3

Altedo di Malalbergo (BO)
11
Lug

Una bifamiliare in provincia di Bologna

La dinamica dei percorsi che caratterizzano il paesaggio da un’attività all’altra della vita quotidiana è l’elemento generatore di questa residenza bifamiliare. Il risultato è un’intersezione di spazi e volumi che possono essere letti come la sintesi del dialogo con i clienti e come risposta a un’esigenza di flessibilità familiare che lascia aperta la possibilità a future modifiche della configurazione a due nuclei odierna.

L’intersezione dei volumi interni crea una serie di rapporti tridimensionali che consentono di fruire degli ambienti interni secondo successivi e diversi punti di vista. La contrazione e dilatazione dello spazio che ne deriva evidenzia la vocazione multifunzionale dell’edificio, presentando per entrambe le unità abitative spazi a doppia altezza e sovrapposizioni in corrispondenza delle zone giorno che costituiscono il cuore dell’edificio e sulle quali si affacciano sia il ballatoio al primo piano, sia la zona ludico-relax posta nel sottotetto.

La configurazione planimetrica degli ambienti avviene lungo una poligonale spezzata che separa, ma al contempo intreccia fortemente, le due residenze costituendo la rappresentazione grafica dell’intrecciarsi della vita sociale, individuale e familiare degli abitanti. I percorsi interni fungono da punti di osservazione verso il soggiorno, verso il giardino e la campagna con le aperture vetrate che creano all’interno coni di luce dalle forme e tonalità sempre differenti.

Anche i prospetti suggeriscono percorsi e visuali preferenziali tra interno ed esterno grazie alle aperture vetrate che si aprono strette a tutta altezza verso il giardino a sud e a ovest, con le relative porzioni del prospetto protette dallo sporto della copertura e marcate dal caldo rivestimento in larice lasciato al naturale che contrasta, sottolineando ulteriormente la vivacità dei volumi, con l’intonaco bianco delle altre superfici.

Questo contrasto si ritrova anche all’interno, con la struttura portante in pannelli X-lam lasciati a vista e i rivestimenti in legno dei pavimenti e delle scale che, insieme alle superfici intonacate, contribuiscono all’ulteriore scomposizione e ricomposizione degli spazi e dei volumi.
Dal punto di vista energetico l’edificio è stato concepito per essere indipendente: scollegato dalla rete del gas è alimentato dai pannelli fotovoltaici, alloggiati sulla copertura in zinco-titanio, collegati a un impianto a pompa di calore con sonde geotermiche verticali.

foto | Davide Menis

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 17 di legnoarchitettura