BOSC D’EN PEP FERRER

Playa de Migjorn, Formentera (E)
30
Ott

BOSC D’EN PEP FERRER – FORMENTERA (E)

 

Una vita in vacanza

Il rispetto per la natura e per le sue risorse, l’attenzione all’architettura tradizionale locale e la rilettura di alcuni archetipi sintetizzano l’essenziale e chiaro programma progettuale di questa abitazione, straordinariamente semplice, che sorge sulla costa sud di Formentera. Tre parallelepipedi di legno cross-lam all’apparenza fluttuanti, che ricordano per forma e finitura esterna le capanne dei pescatori, si inseriscono infatti con armonia e delicatezza in un appezzamento di terreno che viene chiamato con il toponimo Bosc d’en Pep Ferrer dagli abitanti della più piccola delle isole Pitiuse e che è caratterizzato da un denso boschetto di pini digradante verso la spiaggia di Migjorn a sud e da un’area brulla e rocciosa a nord.

I tre moduli minimizzano la loro impronta sul suolo, a cui sono legati solo in due punti, e godono appieno del panorama onirico della costa e dell’orizzonte, interrotto solo a sud-ovest dalla silhouette rastremata della torre Pi des Català risalente al 1713. L’arch. Marià Castelló Martínez ha plasmato questo edificio secondo un continuo dualismo che vede contrapposti la densità della roccia e la leggerezza del legno, la solidità della terra e la levità dell’aria, le abili lavorazioni artigianali e le possibilità, quasi infinite, della tecnologia costruttiva odierna.

I tre corpi lignei, ad esempio, separati l’uno dall’altro ma uniti da passerelle vetrate, generano un’alternanza di pieni e vuoti che viene riproposta anche all’interrato, dove una successione di cortili aperti e spazi chiusi si rincorrono longitudinalmente. O ancora: all’agile struttura in legno fa da contraltare la cavità interrata, le cui pareti – che ricordano le marès, le cave di arenaria dell’isola – sono costituite dalla roccia scavata; esse sono regolate superiormente da una struttura in cemento a formare un cordolo continuo su cui poggiano i volumi in legno.

Una dicotomia ininterrotta dunque, ma controllata da un preciso equilibrio e dalla grande cura con cui ogni dettaglio è stato pensato: tutto è stato ideato in funzione del vivere quotidiano e del rispetto dell’ambiente.

foto | Marià Castelló Martínez

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 33 di legnoarchitettura

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