Meditazione tra i fiordi
Il nuovo monastero di Tautra, un’isola nel fiordo di Trondheim, è stato commissionato da un gruppo di suore cistercensi di diversi paesi, la maggior parte statunitensi, unite dall’idea di continuare la tradizione dell’ordine sull’isola che già nel 1200 ospitava un complesso monastico di cui rimangono solo le rovine. Il monastero per 18 suore è completato da una piccola chiesa e da tutti i servizi necessari all’autosostentamento della comunità.
La struttura si sviluppa orizzontalmente su un unico piano, a eccezione delle celle e della chiesa, ed è caratterizzato da una particolare organizzazione degli spazi, concepita studiando il modo di lavorare e di vivere delle monache, che ha consentito di ridurre del 30% il programma originale. Dato che le suore quando sono riunite nelle sale principali sono tutte assieme, gli spazi sono utilizzati per lo più una alla volta e quindi le sale possono fungere anche da spazio di distribuzione.
Le porte poste sui lati lunghi delle stanze collegano i diversi ambienti eliminando la necessità di corridoi (a parte quelli delle celle e delle stanze studio) e riducendo al minimo gli spazi di distribuzione. Il progetto consiste quindi in un sistema di ambienti di dimensioni diverse, a seconda delle necessità, collegati agli angoli e inframezzati da corti che danno origine a sette giardini. Tranne che per le celle, non vi sono moduli che si ripetono in pianta; prevale la flessibilità sia nell’organizzazione degli spazi sia nella struttura.
Quest’ultima, lasciata volutamente a vista, ad esclusione dell’ala delle celle e degli studi, non è basata su un modulo che si ripete ma è condizionata dalle necessità spaziali. La distanza tra i pilastri varia a seconda delle dimensioni delle stanze e i controventamenti, di conseguenza, hanno inclinazioni diverse. Il carattere introverso della vita quotidiana delle monache si riflette nell’architettura. I giardini interni danno luce e creano un senso di privacy e di esclusione; al tempo stesso l’apertura di alcune viste spettacolari sul fiordo, consente come per esempio attraverso la parete vetrata del refettorio, un silenzioso sguardo verso il mare e le montagne dall’altro lato.
foto | Jensen & Skodvin Architects
⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 7 di legnoarchitettura