PERLES FAMILY STUDIO – BECKET-MA (USA)
Sala prove nel fienile
Molti probabilmente ignorano che a Becket, bucolica cittadina del Massachusetts, esiste una vera e propria istituzione della danza: il campus Jacob’s Pillow Dance. Fondato negli anni ‘30 del secolo scorso, è costituito da edifici che rispettano e rispecchiano l’architettura vernacolare della contea di Berkshire, ovvero una serie di barns, grandi costruzioni in legno adibiti a fienili o granai, i quali si inseriscono armoniosamente nell’ambiente collinare oltre che nello sviluppo planimetrico dell’intero complesso, evocando, nel loro insieme, l’immagine di una tipica fattoria americana. A questi spazi, dedicati a master e workshop di danza cui partecipano ogni anno centinaia di ballerini da tutto il mondo e che è sede di un importante festival durante i mesi estivi, se ne è aggiunto nel 2017 uno nuovo, il Perles Family Studio. Un’architettura che nasce e serve innanzitutto come area prove ma si trasforma facilmente in locale didattico in occasione di corsi o di performances, soprattutto per gli artisti che aderiscono ai programmi di visita organizzati da Jacob’s Pillow.
Il nuovo Studio, che si colloca su un lotto in pendenza di 0,25 acri (ca. 1.012 m2), è immerso in una fitta vegetazione ed è incastonato tra due edifici esistenti già adibiti a sala prove. Il fabbricato presenta una struttura portante in legno di douglasia, secondo modalità costruttive tipiche del Nord America, ed è rivestito esternamente con pannelli e listelli di legno di cedro, creando così una “estetica da fattoria”. L’ambiente più importante, la sala da ballo, misura circa 325 m2, quasi il doppio di quella utilizzata principalmente fino a poco tempo prima, nel vicino Sommers Studio.
Oltre alle caratteristiche architettoniche che lo avvicinano al vernacolo locale fatto di fienili e fattorie in legno, il Perles Family Studio presenta anche alcune soluzioni tecnologiche considerate innovative rispetto alle altre costruzioni – romantiche ma non modernamente attrezzate – come pavimenti radianti, illuminazione naturale controllata, ventilazione con movimento dell’aria a bassa velocità e, aspetto importante, gestione professionale dell’acustica. L’edificio rientra infatti in un piano di sviluppo quinquennale del campus che si concluderà nel 2022, Vision ‘22, e che ne prevede l’uso durante tutto l’anno.
foto | Robert Benson
⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 37 di legnoarchitettura