CA' INUA

Medelana, Marzabotto (BZ)
28
Nov

CA’ INUA – MARZABOTTO (BO)

 

L’essenza di tutte le cose

Sull’Appennino bolognese una nuova costruzione in pietra e legno ricorda con il suo nome, Ca’ Inua, l’antica città etrusca di Kainua le cui vestigia si ritrovano nei pressi di Marzabotto; Ca’ è il richiamo ai toponimi tipici dei casolari montani, mentre Inua trova origine in una parola di lingua Inuit che significa “l’essenza di tutte le cose”, un concetto spirituale che accomuna tutti gli esseri e che è principio di armonia tra i viventi. Al fine di mantenere intatte la bellezza e l’imponenza del paesaggio nel quale si inserisce la casa, che accoglie anche uno spazio di ricerca del collettivo Panem et Circenses committente dell’opera, l’approccio progettuale è stato delicato e attento così da creare un edificio che, come un oggetto senza tempo, diventa uno degli elementi del paesaggio, affondando le sue radici nella montagna e fondendosi in essa.

Il fabbricato, risultato della demolizione e ricostruzione di una vecchia casa rurale, si sviluppa su due livelli con il piano terra parzialmente incastonato nel terreno a rinsaldare il legame tra il costruito e la natura. Le pietre recuperate dalla demolizione sono state riutilizzate per il nuovo muro in pietra a vista al piano terra, ricostruito sul sedime di quello vecchio, quale elemento di congiunzione tra il fienile ristrutturato e la nuova abitazione. Quest’ultima, con una struttura in pannelli X-lam, si affaccia sul fronte principale solo al primo piano, inserendosi con garbo in un paesaggio fortemente connotato.

Il suo rivestimento è in legno bruciato, una tecnica che si ritrova negli Appennini come pure in luoghi distantissimi in tutto il mondo – un esempio per tutti, l’antico shou sugi ban giapponese –, un metodo legato indissolubilmente al territorio ma proiettato ovunque. Internamente la dialettica tra superfici “dure” (il cemento della porzione interrata della zona giorno e i mosaici dei bagni) e superfici “morbide” (legno di abete per pavimenti e rivestimenti) richiama l’imprescindibilità e l’austerità del luogo. Nella casa ogni elemento è stato ottimizzato per rispondere a una necessità, dichiarata in maniera onesta attraverso la sua scelta materica.

foto | ©Fabio Mantovani

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 44 di legnoarchitettura

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