MUSEO DELLE PALAFITTE

Ledro (TN)
28
Nov

MUSEO DELLE PALAFITTE – LEDRO (TN)

 

Palafitte di legno

Nel 1929, quando il livello del Lago di Ledro fu abbassato per i lavori della centrale idroelettrica a Riva del Garda, vennero scoperti i resti di un villaggio palafitticolo risalente al 2.200-1.350 a.C., una delle più grandi stazioni preistoriche in Italia e una delle più importanti in Europa; in seguito, negli anni ’70, su progetto dell’architetto Marcello Piovan, nacque il Museo delle Palafitte, oggi sede territoriale del MUSE – Museo delle Scienze di Trento.

Caratterizzato dalla particolare struttura lignea e dalle ampie chiusure vetrate, l’edificio originale era stato ideato a partire da un rapporto molto stretto con il paesaggio, una sorta di “vetrina di vetrine” dove poter osservare i reperti sullo sfondo della zona archeologica dalla quale provenivano, ed era stato pensato come struttura stagionale e di carattere estivo. Tuttavia, nel tempo, il museo ha trovato apertura annuale e, viste le mutate esigenze, nel 2019 è stato completamente rinnovato con interventi di risanamento e ampliamento che lo hanno radicalmente trasformato e dotato di spazi ricettivi molto più ampi.

Nel fabbricato esistente dunque, dove il legno – caposaldo strutturale e figurativo fondamentale dell’edificio – reinterpreta in chiave moderna la tradizione delle costruzioni lignee trentine, le strutture ammalorate sono state accuratamente sistemate, le zone degli uffici riorganizzate funzionalmente e le aree espositive riallestite in coerenza con le originarie linee di intervento architettoniche e museografiche. L’ampliamento, dalla struttura portante mista in legno e acciaio, si è concretizzato in un volume puro, spiccatamente contemporaneo e minimalista, che rispetta il valore monumentale dell’esistente, dialogando con esso per differenza stilistica e non per mimesi. Sottolineando e valorizzando infatti la prospettiva disegnata dalla navata del museo, il nuovo parallelepipedo di cristallo, denominato QBO, si sospinge verso il lago, abbracciando con un solo sguardo l’area archeologica, lo specchio d’acqua lacustre e il fondale del paesaggio montano. L’intervento è stato oggetto di due certificazioni, LEED Italia e Arca, raggiungendo nel primo caso il livello Gold, nel secondo il Platinum.

foto | ©Miriam Tinto

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 44 di legnoarchitettura

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