HOTEL DES ALPES – COURMAYEUR (AO)
Tradizione innovativa
La tradizione e le radici di un territorio sono fondamentali per progettare edifici coerenti con le condizioni ambientali e climatiche. Tuttavia, l’architettura vernacolare non può riprodurre meramente un’immagine o una forma senza essere congruente, in particolar modo quando l’oggetto del design non può richiamarsi al costruito tipico di un’area a causa, ad esempio, di volumetrie importanti. Questo è il caso dell’Hotel Des Alpes la cui progettazione ha richiesto fin da subito l’abbandono dell’architettura tradizionale, perché poco credibile, vista la mancanza di esempi simili nella storia e l’impossibilità di replicare strutture di tale imponenza con tecnologie costruttive usuali. Eppure il legame con il territorio e il paesaggio è presente nell’Hotel che sorge ai piedi del Monte Bianco, di cui diventa proscenio e trampolino per lo stupendo paesaggio naturale che funge da scenografia.
La ricerca volta ad ammorbidire il più possibile le linee della struttura ha trovato ispirazione nelle curve morbide della neve accumulata sui tetti che, sciogliendosi, scivola verso il basso in un gioco di dolci linee, riprese nello sviluppo del manufatto, pensato su più corpi e non come unico fabbricato. Il risultato è un complesso di cinque volumi di differente altezza (130 camere dislocate su 8 piani), a richiamare lo skyline montano, che si ispirano all’architettura del luogo rileggendo in chiave contemporanea l’uso dei materiali tipici, in primis il legno, impiegato nella struttura e nei rivestimenti, e la pietra, quest’ultima utilizzata anche nella forma più inusuale ma presente nel paesaggio come massi ciclopici.
Il materiale che tuttavia contraddistingue l’hotel è l’alluminio che, moderno, malleabile, adattabile e bianco come la neve, trasmette l’idea di leggerezza al volume complessivo così massiccio. Non secondaria è inoltre l’organizzazione del verde con le alberature che fanno risaltare e incorniciano il candore delle superfici delle facciate.
foto | ©Croce & Wir
⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 42 di legnoarchitettura