RIFUGIO BAITA TONDA

Terragnolo (TN)
25
Lug

Un rifugio alpino a 360°

Il Rifugio Baita Tonda si trova a 1650 m slm sulle montagne del Trentino e sorge sul sedime del vecchio rifugio che è stato completamente ristrutturato ampliandone gli spazi e la funzionalità.

La nuova struttura rispetta la geometria circolare del rifugio, sorto nel 1948 e ampliato in fasi successive, valorizzandone il fulcro costituito dal camino centrale. Nonostante la maggiore superficie il consumo energetico è stato dimezzato, grazie all’involucro fortemente isolato, al sistema impiantistico con fonti rinnovabili e allo sfruttamento degli apporti energetici gratuiti.

L’impianto curvo sfrutta un salto di quota del terreno individuando due livelli principali: il seminterrato e il piano terra, dove si apre la terrazza che si sviluppa dal versante sud-est a quello nord-ovest con una magnifica vista. È stato realizzato anche un sottotetto nel quale trovano posto 10 letti con bagno comune.

L’intervento è stato organizzato con un accurato programma lavori, ricorrendo alla prefabbricazione per rispondere a problematiche di non secondaria importanza: la necessità di completare i lavori in tempi ridotti date le condizioni climatiche in quota che riducono i giorni utili, la difficoltà di accesso all’area e la necessità di organizzare con la massima efficienza il turnover delle squadre edili e impiantistiche per razionalizzare tempi e sviluppo del cantiere.
Il piano seminterrato è stato realizzato in pannelli di c.a. a doppia lastra prefabbricati con getto in opera, mentre la parte fuori terra ha una struttura a pannelli portanti in X-lam realizzata con particolari accortezze e giunzioni dovute alla forma curva dell’edificio.

ll rifugio è riscaldato attraverso pannelli radianti a pavimento mentre la produzione di energia termica – anche per ACS – è ottenuta con un sistema integrato di più fonti rinnovabili: due pompe di calore geotermiche, un impianto solare termico, un termocamino centrale con scambiatore a doppia piastra per il recupero del calore dai fumi di combustione.

L’impianto di ventilazione è ad alta efficienza con recupero di calore e si completa con un sistema di aspirazione delle cappe della cucina. Ulteriori apporti energetici, gratuiti, sono dovuti allo sfruttamento dell’irraggiamento solare invernale attraverso le aperture vetrate. La gestione delle acque è diversificata: quelle potabili sono raccolte in una cisterna servita dall’acquedotto e distribuite internamente per uso igienico sanitario mentre una cisterna per il recupero di quelle meteoriche è a servizio dei wc.

foto | Marcello Lubian, Massimo Paoletto

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 8 di legnoarchitettura