SCUOLA L'AURORA BACHELET

Cernusco sul Naviglio (MI)
5
Lug

Una scuola a Cernusco sul Naviglio

Il fulcro dello sviluppo progettuale dell’edificio scolastico per l’istruzione primaria e secondaria Aurora Bachelet è da ricercarsi nel concetto di “accoglienza”, esplicitato spazialmente da un atrio centrale che diventa un’area di incontro per i bambini, gli insegnanti e il personale amministrativo; da questo luogo si diramano i percorsi che conducono ai diversi ambienti e che formano l’ossatura del fabbricato, descrivendo un ordine compositivo ben definito.

Tutti gli ambienti interni ed esterni, compresi i luoghi di passaggio, sono stati pensati e realizzati per raccontare l’esperienza di chi li abita, come ad esempio le aule, dove gli allestimenti studiati in base alle esigenze delle utenze, alla luce naturale e alla possibilità di diversificare la disposizione dei banchi diventano un contenitore di sperimentazione personale.

Sviluppato in due volumi distinti ma collegati dagli spazi amministrativi, il complesso scolastico è caratterizzato, a eccezione dell’affaccio a nord, da facciate definite da montanti che modulano i fronti grazie a frangisole in lamiera stirata in alluminio anodizzato, i quali, richiamando la funzione delle foglie sugli alberi, proteggono dall’irraggiamento solare e diminuiscono i carchi termici dell’edificio.

Strutturalmente il fabbricato è stato realizzato in c.a (gli sbalzi volumetrici, parte della scuola media, la scala dell’atrio), con tegoli precompressi per gli spazi a pianta libera (biblioteca, palestra, auditorium) e in laterizio come tamponamento dei prospetti a sud. Il legno lamellare con sistema travi e pilastri è stato utilizzato parzialmente nel blocco della scuola media, nel volume di collegamento tra i due cicli della scuola e in copertura, mentre elementi prefabbricati in pannelli di legno sono stati scelti per la facciata a nord.

L’attenta cura degli aspetti impiantistici ha permesso di realizzare un fabbricato che produce energia, sfruttando le risorse naturali (sole e acqua di falda) e riducendo gli effetti ambientali (inquinamento atmosferico, visivo e acustico); ovvero, il sistema fotovoltaico consente l’autonomia di produzione di energia elettrica, il riscaldamento e la climatizzazione sono demandati a due pompe ad acqua, una caldaia a gas integra la produzione di ACS e la domotica gestisce l’impianto di illuminazione.

foto | ©Daniele Domenicali

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 20 di legnoarchitettura