Un tetto in legno per il calcio
Un progetto di grande respiro quello del complesso calcistico di St-Michel, in un’area di Montréal che negli ultimi anni sta vivendo un grande rinnovamento ecologico e urbanistico. Un’area nella quale la Città canadese ha deciso di far costruire uno stadio di calcio da poter sfruttare anche durante i lunghi e freddi inverni nordamericani, grazie alla disponibilità di due campi, uno esterno e uno interno, coperto. Su progetto congiunto dei due studi di architettura vincitori del concorso di progettazione, Saucier+Perrotte architectes e HCMA architects, il nuovo stadio da calcio emerge dalla topografia artificiale dell’area (una ex cava in fase di bonifica e riqualificazione) come uno strato minerale che richiama la natura geologica del sito stesso. Uno strato minerale articolato da un tetto continuo che fuoriesce a sbalzo sulla piazza d’entrata per piegarsi verso il campo da calcio esterno fino al terreno, diventando tribuna.
Una grande scatola di cristallo che contiene l’ingresso principale emerge dal bordo sud-est del terreno, segnalando l’entrata al centro sportivo. Nonostante l’ampia portata del programma architettonico, gli elementi vetrati e la vegetazione danno all’architettura una scala umana che rispetta i dintorni residenziali su cui si affaccia, mentre la trasparenza dell’edificio promuove un senso di apertura. Il complesso è suddiviso su due livelli, ognuno dei quali è organizzato sfruttando un corridoio principale per la circolazione che collega l’interno con l’esterno. A livello dell’entrata, il corridoio è continuo e permette un accesso diretto alle tribune mentre al secondo livello esso si estende verso la superficie di gioco esterna dove si integra con le tribune esterne.
Lo Stade de Soccer de Montréal ospita al suo interno un campo di calcio standard con sedute per 750 spettatori, spazi ausiliari, spazi pubblici e uffici. L’edificio è lungo 110 m, largo 78 m e alto 18 m. La copertura piana, con una luce di 69 m sopra il campo da gioco, è una struttura in legno poggiante su colonne d’acciaio. Le altre parti dell’edificio sono costruite in c.a., secondo metodi tradizionali. Il tetto dell’edificio vuole richiamare l’aspetto roccioso, sottolineato anche dal suo rivestimento in lastre di zinco, e la stratificazione minerale della vecchia cava dove il progetto è stato realizzato.
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La copertura è l’elemento architettonico più imponente e sbalorditivo dell’edificio. La parte principale è costituita da un complesso di 13 travi scatolari, lunghe 69 m, larghe 0,5 m e alte 4,1 m, realizzate con una combinazione di legno lamellare e CLT (Cross Laminated Timber, più noto da noi come X-lam), ognuna delle quali pesa 77 tonnellate. Per la realizzazione di questa struttura, il team di progetto ha lavorato a stretto contatto con gli ingeneri della Nordic Structures in un processo integrato che ha portato alla formulazione di una griglia strutturale che ha tenuto conto di criteri di sostenibilità e ottimizzazione del dimensionamento degli elementi secondo gli sforzi e le campate richieste. Le travi sono sostenute da colonne in acciaio collocate a intervalli di 8 m e sono poste a un angolo tale che i supporti alle loro estremità poggiano su colonne collocate su linee diverse della griglia.
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foto | Olivier Blouin
⇒ l’approfondimento continua sul numero 25 di legnoarchitettura