SHIPWRECK LODGE – SKELETON COAST (NA)
Vacanze originali in Namibia
Il Parco Nazionale della Skeleton Coast, in Namibia, offre paesaggi spettacolari ancorché aspri e aridi. Un luogo apparentemente inospitale dove, vicino alla foce del fiume Hoarusib, le dune di sabbia scolpite dal vento si innalzano come piccole colline occupate da piante resistenti all’ambiente salmastro, oltre le quali si apre alla vista l’Oceano Atlantico. Eppure, proprio su queste dune, è stato realizzato l’esclusivo Shipwreck Lodge, un resort a 5 stelle dai toni ingannevolmente dimessi, circondato da pittoreschi habitat desertici e nel quale è possibile incontrare specie animali endemiche. Un sito la cui storia inizia con la joint venture tra 3 aziende locali attive nella promozione del turismo namibiano le quali, in seguito alla vittoria di un concorso indetto dal Ministero dell’Ambiente, decidono di costruire una struttura ricettiva di fascia alta demandandone la progettazione allo studio Nina Maritz Architects, della capitale Windhoek.
La sfida consisteva nel progettare un resort di soli 20 posti letto in un contesto dalle condizioni particolarmente dure, che avesse un impatto ambientale pressoché nullo a fronte però di un grande livello di comfort per gli ospiti e con un importante vincolo: la potenziale, completa rimozione dell’intera infrastruttura alla fine del periodo di concessione governativa di 25 anni.
Ispirati dai relitti delle navi che qui hanno fatto naufragio e all’aspro ma affascinante paesaggio circostante, gli architetti hanno cercato di rappresentare il contrasto tra il concetto di rifugio e quello di esposizione alle forze degli elementi. Le bungalow-suite appaiono dunque come frammenti di rottami nautici messi insieme a mo’ di riparo contro il vento implacabile e il sole rovente, sparsi lungo il bordo di una duna. Realizzati con una struttura in legno a telaio e pannelli di tamponamento prefabbricati, sono composti da tre parti: un bagno “a prua”, rivolta a sud ed esposta al vento, collegato tramite un corridoio alla camera da letto, collocata in un virtuale pezzo di scafo che giace su un lato.
Il salone e il ristorante presentano una planimetria simile, su scala però molto più ampia, mentre le parti riservate al personale e alla gestione del resort sono state ricavate da vecchi container e contribuiscono alla visione ‘verde’ dell’intero complesso.
foto | Shawn van Eeden
⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 36 di legnoarchitettura