THE HOUSE OF THE THREE TREES

Nakdong-myeon, Sangju-si, Gyeongsangbuk-do (KR)
18
Feb

THE HOUSE OF THE THREE TREES – GYEONGSANGBUK-DO (KR)

 

3 alberi e una casa

Tra il XVII e XIX secolo in Corea, durante il regno della tarda dinastia Joseon, le risorse di legname con cui venivano realizzati tutti gli edifici si esaurirono e gradualmente il cemento armato divenne il materiale principe nel corso degli anni, dominando le tecniche edificatorie di questa area geografica dell’Estremo Oriente. Nonostante tali premesse, le tradizionali e millenarie metodologie costruttive in legno sono state custodite e preservate fino ai nostri giorni, quando sono state reinterpretate dallo studio Jae Kim Architects + Researchers di Seul in The House of the Three Trees. La casa infatti incarna la rinascita dell’architettura rurale in legno in Corea grazie alla rilettura degli iconici e onnipresenti sistemi di sostegno e di connessione tipici del Paese asiatico.

Chiamati “Gong-po” in Corea e “Dougong” in Cina (rif. legnoarchitettura 35, “Le strutture in legno a incastro in Cina e Giappone” di A. Nuricati e A. Astore), essi rappresentano la parte forse più simbolica di un edificio, avendo sia funzione strutturale che compositiva. Nella sua semplicità volumetrica l’abitazione riprende inoltre le antiche espressioni stilistiche, le traduce nel linguaggio odierno e le valorizza con il calcolo computazionale e la fabbricazione digitale, mediante cui sono stati prodotti migliaia di componenti che creano l’immagine simbolo del progetto, ovvero i tre “alberi” in legno che sostengono la copertura.

Questi tre elementi nascono dal basamento e si sviluppano verso l’alto, interpretando con visione e concezione contemporanee il “Gong-po” e generando una fitta serie di piccole capriate continue che richiamano le folte ramificazioni delle foreste e che si fondono con il tetto a falde, scelto per impedire il ristagno e agevolare il deflusso delle acque piovane. Gli “alberi” sono nascosti allo sguardo esterno da pareti costruite con un telaio in legno, chiuse da pannelli di compensato e protette da lastre traslucide. All’interno della casa, i cui ambienti sono disposti su due piani, le persone sperimentano solo lo spazio chiuso contraddistinto dalle tre strutture, anche se la connessione con l’esterno è garantita da finestrature su tutti i lati. Lo scorrere del tempo è facilmente percepibile grazie al movimento della luce solare entrante dalla vetrata continua che connette pareti e copertura e che lascia intravedere ai passanti il complesso impalcato ligneo.

foto | Rohspace

⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 38 di legnoarchitettura

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