Rinascere tra pietra e legno

Transacqua, Primiero San Martino di Castrozza (TN)
22
Lug

Rinascere tra pietra e legno

Isolato, imperfetto e autentico: tre aggettivi per descrivere l’intervento di recupero di un piccolo fabbricato solitario, sorto a nuova vita per permettere ai committenti di fuggire dal clima cittadino, dai ritmi incalzanti del lavoro e per “staccare la spina” in un luogo silenzioso, abbandonandosi alla tranquillità e perdendosi davanti al panorama mozzafiato della catena delle Pale di San Martino di Castrozza.

Il volume, dimenticato ai margini del bosco su un pendio un tempo indispensabile al sostentamento, presentava le tipiche caratteristiche dell’edilizia povera montana con pietra e legno a garantire gli essenziali bisogni dell’epoca a cui risale, ovvero allevare il bestiame, conservare il fieno, scaldare un pasto e dormire all’asciutto; un’architettura spontanea realizzata con tecniche tramandate da generazioni, di padre in figlio, senza variazioni. Il rispetto e la salvaguardia della tradizione e il loro adattamento alle necessità della vita odierna – in particolare alla necessità di alto comfort abitativo – riecheggiano nel progetto, che ha rappresentato una sfida per lo studio Nami & Orler il quale ha prestato speciale attenzione a tutti quegli elementi che, se valutati in maniera superficiale, potevano alterare irreparabilmente l’autenticità di questo edificio e la pura semplicità della sua espressione vernacolare.

Un lavoro apparentemente facile che tuttavia ha richiesto una fase esecutiva accurata per conservare e integrare e per rendere l’originale imperfetto… un insostituibile perfetto! La trasformazione infatti non ha alterato le superfici, i livelli e i volumi, la destinazione d’uso è stata modificata e gli spazi disposti in modo differente. La protagonista dell’intervento è stata sicuramente la pietra che, con i suoi maschi murari di porfido e ardesia legati a calce, ha però trovato in questo progetto un partner ideale, ben riconoscibile già a prima vista, il legno di abete rosso e di larice utilizzato per i solai, la copertura, i tamponamenti, per parte della muratura e per i ballatoi e i serramenti. In sintesi, materiali naturali lasciati al naturale per armonizzarsi e mimetizzarsi con l’ambiente circostante.

foto | Enrica Pallaver Photography

⇒ l’approfondimento continua sul numero 36 di legnoarchitettura