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riqualificazione

Un esoscheletro di legno e riso

Tiziana Monterisi Architetto
La riqualificazione energetica di un edificio esistente non è mai una progettazione standard poiché ci si trova di fronte a situazioni sempre differenti che richiedono soluzioni studiate ad hoc. Come questa abitazione per la quale, vista l’impossibilità strutturale di sostenere un cappotto esterno, i progettisti hanno ideato un nuovo involucro esterno, separato staticamente da quello esistente e costituito da portali di legno lamellare. Questi ultimi fungono da vera e propria protezione, come un guscio, per la casa accogliendo l’isolamento in ballette di paglia di riso, realizzato in opera per gli elementi verticali e prefabbricato invece per la copertura. Un nuovo modo di coniugare il concetto di “terza pelle” che unisce solo materiali naturali in un edificio che diventa anche una casa attiva, producendo più di quello che richiede.

Rinascere tra pietra e legno

redazione
In un territorio come quello italiano dove l’edilizia soggetta a vincoli paesaggistici e ambientali rappresenta una percentuale discreta del patrimonio costruito, conservare i caratteri tipologici dell’architettura, risanare la struttura esistente e rendere contemporaneo un edificio ultracentenario potrebbe sembrare una prassi consolidata. Tuttavia ogni progetto di recupero necessita di cure particolari e specifiche, sia in fase progettuale che di realizzazione, come la riqualificazione e la conservazione del piccolo fabbricato rurale tutelato, oggetto di questo approfondimento, dove il legno diventa il partner ideale della pietra. I due materiali dialogano continuamente per realizzare una casa di vacanza che, immersa nei boschi, si riappropria di tutte le forme tipologiche e vernacolari dell’architettura montana.

Legno ad alta velocità

redazione
Il nuovo hub intermodale di Lorient-Bretagne Sud, con la sua massiccia struttura in legno e acciaio, conferisce un aspetto del tutto nuovo all’architettura tipica delle stazioni ferroviarie. Costituito da un terminal passeggeri a sud e da un ponte coperto che attraversa i binari ferroviari verso nord, l’intero complesso finisce per collegare le due parti della città, distinguendosi grazie ai suoi imponenti portali in legno lamellare di abete Douglas, alti 12 metri, che richiamano, nella forma e nel materiale, la tradizione architettonica e navale della città bretone.

TABIÀ

sistema telaio in legno
progetto architettonico EXiT architetti associati, Treviso
ubicazione Selva di Cadore (BL)